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La storia e l'identità desiana passano anche da Papa Pio XI: la statua trasandata è lo specchio dell'amministrazione della città



La statua del Papa è un luogo fondamentale per la nostra città. Achille Ratti, nato a Desio, è salito al soglio pontificio col nome di Pio XI, in uno dei periodi più buoi della storia. Era un periodo difficile e drammatico, in cui in Europa si affermavano il Nazismo ed il Fascismo, anticamera della cruenta Seconda guerra mondiale. Resta nella memoria storica un gesto di grande valore, che Pio XI fece per rimarcare la sua distanza e della Chiesa cattolica dal Nazismo. Quando Hitler, nel 1938 andò in visita a Roma, il Pontefice si recò a Castel Gandolfo e fece spegnere le luci del Vaticano. Un gesto simbolico, ma di grande coraggio e ferma condanna.

Durante il suo pontificato vennero firmati di Patti lateranensi grazie ai quali dall'unità d'Italia - per la prima volta - furono regolati i rapporti bilaterali tra l'Italia e la Santa sede, incrinati dopo la breccia di Porta Pia e l'annessione dello Stato Pontificio al nuovo Regno. In un'epoca che sembra lontana anni luce da oggi, quando i social network non erano probabilmente nemmeno un sogno remoto, inaugurò le trasmissioni di Radio Vaticana, diventando il primo Pontefice ad aprire un canale di comunicazione diretta con i fedeli. 

E comunque, indipendentemente da ciò e dalla fede di ognuno, quella del Papa rimane una figura estremamente importante per ciò che rappresenta. Da quando è iniziata la storia della Chiesa ce ne sono stati duecentosessantasei, e poterne vantare uno tra questi non è roba da tutti. La figura di Pio XI, quindi, ha un richiamo internazionale perché rappresenta la nostra storia e deve essere quindi tutelata, conservata e mantenuta con cura. Per Desio si tratta di un patrimonio inestimabile, che purtroppo non viene valorizzato come si dovrebbe.

Per esempio, il monumento che si trova in Piazza Conciliazione, il cuore della città che non a caso si chiama in questo modo per ricordare i Patti lateranensi, versa in pessime condizioni e sarebbe necessario un radicale intervento di manutenzione.

Diverse la Lega Nord chiesto all'amministrazione di occuparsene, intervenendo seriamente con un restauro ed una pulizia, ma evidentemente per il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra che (s)governa la città, questo non rappresenta una  necessità. Ogni invito ad intervenire è sempre stato declinato, spiegando che non ci sarebbero sufficienti risorse nelle casse comunali.

Se non si può intervenire, però si può sempre prevenire. Ad esempio un'idea potrebbe essere quella di vietare, con un'ordinanza del sindaco o con un regolamento ad hoc, che venga utilizzata come luogo di bivacco. Spesso vediamo diverse persone, parliamo di adulti, che sprezzanti del significato che la statua ha per i cittadini desiani, ne deturpano l’immagine sporcandola o scambiandola per una panchina, quando va bene.

Quando abbiamo chiesto di ristrutturare la statua ci hanno detto che non ci sono i soldi. Visto che non costa nulla, riusciranno almeno a far rispettare un regolamento?

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