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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Prima dice che non si può, poi dice che si può, però non lo fa. Che cosa c'è ancora da spettare?

" L’ex palazzo del mobile è una “ferita” per Desio da 25 anni. La legislazione nazionale non ci consente di intervenire, possiamo solo continuare a chiedere ai 127 proprietari di mettere in sicurezza l’immobile, chiudendo il primo piano per impedire l’accesso. Lo abbiamo fatto anche lo scorso giugno. Aspettiamo ora gli esiti dell’assemblea dei proprietari in programma questo mese. Se non saranno quelli che ci aspettiamo, interverremo in estrema ratio con un potere sostitutivo ". Sono le parole di Roberto Corti , sindaco di Desio , iscritto al Partito Democratico di Matteo Renzi. Così come il suo capo, soprannominato " il bomba ", anche lui ne spara diverse. Ormai ci siamo abituati a sentirle, talmente sono fragorose. Questa volta commentiamo le sue dichiarazioni sulla situazione che coinvolge l'ex Palazzo del Mobile di San Giorgio .  Certo, la struttura è privata e con tutti questi proprietari trovare una soluzione capace di metterli d'accordo è

Violenze in piazza Giotto, martedì Matteo Salvini a Desio.

" Abbiamo contattato l'amministratore dello stabile e nei prossimi giorni verrà ingiunto allo stesso di provvedere immediatamente al ripristino della recinzione di tutto l'edificio con materiale adatto allo scopo in modo da impedire un facile accesso all'area ". Con queste parole, nel novembre 2012, l'allora vicesindaco di Desio, Lucrezia Ricchiuti , rispose alle richieste avanzate dalla Lega Nord per una maggior sicurezza in piazza Giotto, mentre il sindaco Roberto Corti proponeva l'installazione di telecamere. A distanza di cinque anni la situazione è nettamente peggiorata, dimostrando l'assoluta incapacità di gestire il controllo del territorio che ha questa amministrazione. Se volete rinfrescarvi la memoria, potete leggere il post dal titolo " Palazzo del Mobile, nuovi raid e situazione che peggiora. Proposta: abbattere l'immobile ", pubblicato il 28 gennaio 2013 su questo blog. Nell'articolo c'è anche la risposta