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Un presidente che non sa gestire le sedute del consiglio comunale si deve dimettere


Rocco Cicchetti
Il presidente Rocco Cicchetti ha dimostrato di essere inadeguato al suo ruolo. Si dimetta perché le sue incapacità scaldano gli animi anziché calmarli e anche nel corso dell'ultimo consiglio comunale di giovedì il suo modo di NON di gestire l'aula è stato tra le cause che hanno portato alla sospensione della seduta. Se avesse ascoltato l'ufficio di presidenza anziché affrettarsi a chiudere la seduta, si sarebbe trovata la via per riportare serenità. Ma Cicchetti fa solo quello che Corti gli ordina, facendo arrabbiare anche qualcuno della sua stessa maggioranza che non era d'accordo a sospendere la seduta perchè riteneva che vi fossero le condizioni per proseguire. Nella riunione dei capigruppo svolta durante la seconda sospensione dei lavori, si era infatti deciso di proseguire. Al rientro in aula, anzichè dare nuovamente la parola al consigliere Ghezzi che era stato interrotto, ha dichiarato il rinvio a data da destinarsi per motivi di ordine pubblico.

In aula era presente un pubblico ormai ridotto, sicuramente fracassone, composto da sostenitori di varie forze politiche, comprese quelle di maggioranza, e semplici cittadini senza tessere in tasca. I manifestanti di Forza Nuova, che con l'esposizione di uno striscione avevano determinato la prima sospensione, erano già andati via. C'erano gli agenti della Polizia Locale presenti in aula a garantire l'ordine, insieme ai Carabinieri all'esterno. Le premesse per non sospendere e rinviare il consiglio c'erano tutte. Se poi si pensa che a scatenare la sospensione sia stata l'esposizione di una bandiera mentre si ricordavano i morti nell'attentato a San Pietroburgo, davvero si capisce che atteggiamenti poco democratici che fanno pensare a periodi infausti non siano quelli riferiti ai consiglieri leghisti. A proposito di commemorazioni e falsità, non si può non citare il comportamento di due esponenti del PD, Marta Sicurello e Sara Perego, che vi racconteremo nel post "In Siria le bombe a Desio le balle".

Non è la prima volta che in consiglio comunale vengono esposti cartelli e bandiere, e nemmeno che dei cittadini abbiano protestato. E' già accaduto in passato, ma con presidenti del consiglio più in gamba la situazione è sempre stata gestita.

Ci aspettavamo la convocazione per venerdì scorso (giorno dopo il consiglio) di una conferenza dei capigruppo, come annunciato dallo stesso presidente in aula, ma è stato stabilito unilateralmente di riunirla per martedì prossimo, dopo Pasqua. Facendo passare del tempo inutilmente.

Se c'è la volontà di stemperare le tensioni bisogna dialogare e non imporre, ma soprattutto la maggioranza non deve scaricare le proprie mancanze sull'opposizione e sui cittadini. 

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