Passa ai contenuti principali

Manutenzione del verde: il sindaco si vanta di tagliare l'erba delle aiuole.



Il compito di un comune è quello di fornire servizi ai propri cittadini. Il compito di un'amministrazione comunale è quello di fare in modo che questi servizi siano erogati nel miglior modo possibile. Ci sono servizi ordinari e straordinari. Tra quelli ordinari, c'è anche la manutenzione del verde, che non è una scelta politica strategica, ma semplicemente una cosa da fare. Così come quando nel giardino di casa tagliamo il prato, potiamo la siepe o annaffiamo le piante perchè teniamo al decoro della nostra abitazione, anche l'amministrazione comunale deve gestire le proprie aree verdi. C'è chi lo fa meglio o peggio, ma va fatto. Un po' come quando un vestito diventa sporco e lo si lava perchè è necessario farlo, anche mantenere il verde pubblico va fatto perchè è necessario.
Ma quando un'amministrazione comunale si vanta di avere tagliato l'erba, e quindi avere fatto una cosa che fa parte della ordinaria amministrazione, c'è qualcosa che non quadra. Si cerca di spostare l'attenzione su qualcosa di scontato che viene fatto passare per straordinario. Ma qui, di straordinario c'è ben poco.
Di questo si è accorto anche Massimo Zanello, candidato sindaco del centrodestra, che dalla sua pagina su Facebook ha commentato in questo modo: "La manutenzione del verde è ordinaria amministrazione, ma bisogna saperla fare con criterio. Un criterio è quello di partire dalla messa in sicurezza degli incroci con scarsa visibilità, dalle scuole e dalle aree gioco. E poi arriva il resto. Questa amministrazione, come sempre, fa le cose al contrario e si vanta di fare il minimo sindacale, cioè tagliare l'erba nelle aiuole".

Quello che serve a Desio è un'amministrazione normale, che sia in grado di gestire la normalità - come la manutenzione del verde - senza spacciare azioni ordinarie come qualcosa di straordinario. Perchè spacciare una cosa per un'altra è sempre e comunque prendere in giro i cittadini. Ma le lamentele, nonostante gli inizi dei lavori, non mancano. Lo sfalcio andava iniziato prima, in alcune zone è stato fatto male e le priorità non sono state scelte con attenzione.


Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.