Passa ai contenuti principali

Profughi, avviato screening sui comuni lombardi. Ce ne sono anche a Desio

Un profugo a Desio



Invece di polemizzare con Roberto Maroni, il Ministro Angelino Alfano e la sinistra dovrebbero attivarsi per fermare l'invasione di quelli che continuano ad essere definiti  profughi. La Lombardia ha fatto benissimo a rispedire al mittente i diktat romani: finalmente si inizia a mandare a quel paese l'imposizione centralista di questo stato. I soldi pubblici devono essere usati per i nostri cittadini e non per aiutare i clandestini.
La Lega Nord ha già avviato uno screening sui comuni lombardi per verificare dove sono alloggiati questi immmigrati. Anche a Desio ce ne sono alcuni, ospitati nell'appartamento che si trova nell'ex carcere di via Canonico Villa. I sindaci di ogni colore politico devono prima pensare ai propri cittadini e non lasciarsi invadere accondiscendendo alle assurde richieste del ministro dell'Interno.
"Non subiremo i ricatti del Governo Renzi": questa frase di Paolo Grimoldi, commissario della Lega Lombarda, sintetizza alla perfezione il nostro pensiero.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.