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Gran Bretagna, boom degli indipendentisti scozzesi





"Elezioni in Gran Bretagna, bellissimo risultato. Vincono i Conservatori di Cameron, che ha detto un secco NO all'arrivo di altri immigrati a Londra, e ha promesso un Referendum sull'Europa. Vincono i Nazionalisti Scozzesi, che avranno più soldi e autonomia. Perde la sinistra dell'immigrazione e delle chiacchiere. Alla faccia dei sondaggi finti: il 31 maggio tocca a noi!".

Queste sono le parole di Matteo Salvini, che così ha voluto commentare i risultati elettorali delle elezioni in Gran Bretagna. Lo Scottish National Party ha vinto in 58 seggi sui 59, blindando così l'intera Scozia e riportando un grandissimo successo a pochi mesi di distanza dalla sconfitta al referendum per l'indipendenza. Segno che di indipendenza c'è ancora tantissima voglia nonostante il risultato referendario. In realtà secondo gli analisti, nonostante il risultato, il referendum ha riacceso lo spirito indipendentista spingendo molti elettori a diventare attivisti della causa separatista.
Il Labour Party, di sinistra, che si è schierato nettamente contro l'indipendenza ha preso una bella stangata. Molti elettori che avrebbero votato NO al referendum, hanno comunque deciso di votare Scottish National Party perchè riconoscono questa forza politica come l'unica in grado di difendere gli interessi scozzesi.

Secondo quanto emerso dalle urne, David Cameron resterà in carica come primo ministro. I conservatori hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, per cui non sarà necessario cercare un'alleanza per formare il nuovo governo. Referendum sulla permanenza o uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e prosecuzione della devolution per la Scozia, il Galles e l'Irlanda del Nord, anche se il sogno - per noi indipendentisti - rimane quello della totale indipendenza.

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