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Regole più severe per le moschee in Lombardia: regione approva nuova legge

Gli islamofili targati PD e 5stelle vorrebbero che le moschee potessero proliferare dovunque senza regole. Noi invece vogliamo limitarne la realizzazione, per mezzo di qualche semplice regola urbanistica, a tutela del territorio e dei cittadini che lo abitano. Nelle moschee non si prega soltanto ma si fa anche politica, spesso contro l’occidente e in numerosi casi, ben documentati dalle forze dell’ordine, questi luoghi di culto si sono rivelati centri di reclutamento per il terrorismo islamico”. Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord nel consiglio regionale della Lombardia, commenta la nuova legge che regola la realizzazione di nuovi luoghi di culto.



Non si tratta di ostacolare o meno la libertà religiosa, ma di porre delle regole certe per la salvaguardia dei cittadini. E' questo l'obiettivo della nuova legge, proposta dalla Lega Nord ed approvata con i voti di tutte le forze che sostengono la giunta Maroni.
"Di fronte ai recenti fatti di cronaca e all’arroganza di chi pretende di dettare legge a casa nostra, utilizzando i luoghi di culto per fare in realtà propaganda politica contro le leggi dello Stato, questa legge pone importanti capisaldi. I Comuni avranno la facoltà di far esprimere i loro cittadini, attraverso l’indizione di un referendum. Inoltre vengono introdotte alcune semplici norme urbanistiche: la valutazione ambientale per scongiurare l’inquinamento acustico nelle aree urbane, la presenza di un parcheggio corrispondente al 200% della superficie lorda interessata, e l’installazione di un impianto di videosorveglianza esterno collegato con le Forze dell’Ordine. Si prevede poi la stipula di una convenzione con il Comune comprendente la possibilità di risoluzione o revoca in caso di inadempienza. Viene istituita infine una Consulta Regionale in supporto ai Comuni per la corretta applicazione della legge e che deve rilasciare un parere preventivo e obbligatorio sulla sussistenza dei requisiti": a spiegarlo è Roberto Anelli, consigliere regionale del Carroccio che ha relazionato in aula i contenuti del nuovo provvedimento.

Tra le nuove norme, una di quelle più importanti è senza ombra di dubbio la possibilità di far esprimere i cittadini attraverso un referendum. Anche a Desio nei mesi scorsi era stata avanzata la richiesta di costruire una Moschea su un'area verde tra via Prati e via Rossini. Il sindaco, che in un primo momento si era detto favorevole, ha dovuto poi fare retromarcia dopo le migliaia di firme raccolte in pochi giorni dalla Lega Nord insieme alla Lista per Desio ed a Forza Italia.
La questione, tuttavia, non riguarda solo la nostra città. Sempre in provincia di Monza e Brianza, la questione è aperta a Carnate, dove sabato scorso, la Lega Nord ha orgnanizzato un presidio per dire no alla realizzazione del nuovo luogo di culto, sostenuto dall'amministrazione comunale di centrosinistra. Anche a Cesano Maderno nelle scorse settimane si era parlato della realizzazione di una Moschea alla Snia.

In provincia di Como, ma sempre in Brianza, c'è fermento anche a Cantù. L'amministrazione comunale, guidata da una lista civica di sinistra, si è detta favorevole alla realizzazione del luogo di culto islamico. La Lega Nord da mesi è impegnata da opporsi, e nonostante le migliaia di firme raccolte il sindaco si ostina a non voler concedere il referendum per far esprimere la volontà ai cittadini.

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