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A Desio bandiere a mezz'asta per Parigi, tutte tranne una: quella dell'Europa

Nei paesi islamici non si contano più le notizie che parlano di chiese bombardate, persecuzioni, torture, stragi di cristiani. L'unica, vera e feroce faccia dell'islam sembra essere quella della violenza. Quella dell'attentato a Parigi di ieri, che è la stessa degli attentati a New York l'11 settembre 2001, a Madrid l'11 marzo 2004 e Londra il 7 luglio 2005. La stessa faccia che ha guardato con occhi freddi il recente massacro in Pakistan, dove nel nome di Allah sono stati uccisi più di cento bambini, la cui colpa era di non essere islamici.

Desio, bandiere a mezz'asta: tranne quella europea


Anche il comune di Desio condanna l'attentato di Parigi. Bandiere a mezz'asta fuori dal Municipio, tutte tranne una: quella dell'Unione Europea. Sarà un caso, una casuale quando inquietante coincidenza. Ma tra le quattro bandiere esposte in piazza Giovanni Paolo II, l'unica che non partecipa al lutto è quella che nel 2012 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace. Pace che proprio qui, in Europa, è oggi più che mai minacciata. E con essa anche la libertà. La libertà di stampa, la libertà di opinione, la libertà di sentirsi sicuri per le proprie strade. Sì, perchè arrivare ad uccidere per una vignetta è una cosa assurda. Ad una vignetta si dovrebbe rispondere con una vignetta.
Il nostro paese ed anche la nostra città hanno vissuto e stanno subendo quella che può essere considerata una vera e propria invasione, che al suo interno annida anche chi odia la civiltà occidentale ed è pronto a rendersi protagonista di azioni violente ed intolleranti. Gesti passati insegnano, gesti violenti ed intolleranti non sono solo quelli che spargono sangue, ma anche quelli che mirano ad eliminare i nostri simboli e le nostre tradizioni.

E' importante che a Desio l'associazione che raggruppa - ci auguriamo tutta - la comunità pakistana abbia speso parole di condanna verso questo vile gesto. Tuttavia, l'associazione non rappresenta l'insieme delle persone di fede islamica che vivono nel nostro comune.  Ha ragione Massimo Bitonci, sindaco di Padova, che ha lanciato un appello ai rappresentanti di tutti i gruppi musulmani della sua città: "Condannino l’attentato e i propositi dei terroristi o se ne vadano. A Padova - ma anche a Desio - non c’è posto per chi tace, per convenienza o collusione, di fronte ad una strage come quella di oggi. Se Dio è amore, come ci ha ricordato Benedetto XVI in una sua enciclica, l’odio e la violenza provengono dal maligno e non hanno alcuna giustificazione". Una pasta totalmente diversa pasta differente rispetto a quella del sindaco Roberto Corti.
Nella nostra città esistono due luoghi in cui i fedeli musulmani si trovano per pregare: uno in via Forlanini, l'altro in via Vercesi. Non tutti sono pakistani. Due luoghi diversi, persone diverse. Tutti però, possono condannare ciò che è successo. Augurandosi che non siano solo parole di circostanza.

UPDATE - Nel frattempo, a distanza di oltre 24 ore, si scopre il mistero della bandiera a mezz'asta: un problema tecnico, poi risolto, ha impedito di abbassare il drappo dell'Europa. La precisazione arriva da fonti interne al Municipio. Meglio così, ma dopo il buco nel parquet del Paladesio, ecco la seconda figuraccia del Comune di Desio, nel giro di poche settimane, durante un'occasione in cui dovrebbe essere tutto perfetto. Capita.

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