Passa ai contenuti principali

Fusione BEA-CEM, la presa in giro del PD di Desio e di chi lo sostiene

Desio capitale. Sì, dei rifiuti. Un merito, anzi un vanto tutto targato Partito Democratico. Che se le canta e se le suona da solo nella più totale confusione. Confusione voluta, sia chiaro.

L'inceneritore di Desio

Ad essere molto chiaro è Giorgio Gerosa, segretario del Partito Democratico di Desio, che in un comunicato ufficiale riportato sul sito cittadino, dice che "pur condividendo l’orizzonte della proposta — ciclo integrato dei rifiuti controllato in maniera trasparente dal pubblico —, chiediamo maggiore chiarezza e condivisione nei passaggi societari che formali non sono, nelle scelte di governance della azienda e, cosa piú importante, nella costruzione di un piano industriale che pienamente risponda agli obiettivi di abbassamento delle tariffe per i cittadini, incremento della raccolta differenziata e accantonamento fondi per la dismissione programmata dell’impianto a fine vita".
Leggendo queste parole appare evidente che anche il PD di Desio sia favorevole alla fusione di BEA e CEM, anzi di più. Dire "pur condividendo l’orizzonte della proposta", quando la proposta è la fusione BEA-CEM, è una presa di posizone molto chiara. Nella delibera approvata in consiglio comunale si parla addirittura di allargare il progetto anche a Gelsia. Quindi, per loro, la questione è tutta una legata alla trasparenza nella gestione dell'affare, il che fa capire che qualcuno stia compiendo delle manovre poco chiare e - forse, ma ci auguriamo di no - un pochino torbide. 
Quindi, siamo alle solite. Abbiamo la segreteria provinciale del PD di Monza e Brianza, guidata dal giovane Pietro Virtuani, favorevole alla fusione. Lo stesso Virtuani, che è anche consigliere provinciale, ha votato a favore di questa operazione fortemente sostenuta da Gigi Ponti, presidente della Provincia di Monza e Brianza nonchè sindaco di Cesano Maderno. Sempre Virtuani, che è anche consigliere comunale a Brugherio, ha però espresso in consiglio comunale alcuni dubbi in proposito alla fusione. Ma allora, perchè ha schierato il suo partito a favore della fusione? Potrebbe essere che chi abbia voce in capitolo su alcune questioni non sia lui.

Il PD di Desio, invece, con la scusa di trovarsi l'inceneritore in casa deve fare il finto paladino dell'ambiente per evitare emorragie elettorali. Finge di essere contrario a questo progetto che porterà i rifiuti di tutta la Brianza e parte della Provincia di Milano a smaltire nel nostro inceneritore, garantendogli di proseguire la sua attività, anzi di aumentarla . Il sindaco Roberto Corti si fa dare mandato dal consiglio comunale di votare contro, ma in realtà le parole del suo segretario cittadino sono molto chiare. La fusione s'ha da fare. Non solo tra BEA e CEM, ma anche con Gelsia, così come richiesto nel documento approvato in consiglio comunale. Nella stessa seduta, è stata bocciata una mozione della Lega Nord che chiedeva di esprimere parere negativo alla fusione BEA-CEM, impegnando "il Sindaco e l’amministrazione comunale a prendere posizione contraria rispetto ad ogni ipotesi di fusione e/o aggregazione che si prefigura come azione che va contro all’interesse collettivo dei cittadini". Se davvero fossero stati contrari al progetto, non avrebbero dovuto avere problemi pregiudiziali nel votare il documento del Carroccio. Invece, con il favore di una certa parte di stampa locale, si vuol far passare un'idea diversa: ecco come titolava "Il Cittadino" di sabato 20 dicembre: "Le assemblee dei soci dicono sì: Bea e Cem pronte alla fusione. Desio guida il fronte dei contrari". Ma il comune di Desio, come abbiamo visto, non è contrario alla fusione. Anzi...

Il tito del settimanale "Il Cittadino"









Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.