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La Scozia ha comunque vinto: riconosciuto il suo diritto all'autodeterminazione

Gli indipendentisti sono stati sconfitti, l'esito del referendum sull'indipendenza scozzese ha dato ragione al fronte del no. Tuttavia, i favorevoli al distacco da Londra hanno raccolto un ampio consenso da non poter essere ignorato. Oltre il 40% degli scozzesi vuole una Scozia indipendente.



Da oggi il Regno Unito sarà diverso. L'ipotesi di una secessione è - al momento - scongiurata, ma gli equilibri interni al regno britannico subiranno cambiamento importante perchè il primo ministro britannico, David Cameron, ha promesso una più ampia devoluzione di poteri alla Scozia, maggiore di quelli che ha avuto fin'ora. Si dovrà passare dalle promesse ai fatti, ma senza dubbio gli indipendentisti un risultato importante lo hanno ottenuto. L'esito di questo voto, è tutt'altro che una sconfitta almeno dal punto di vista politico ed identitario.

Non è una sconfitta politica perchè Londra trasferirà più poteri ad Edimburgo, con la conseguenza che gli scozzesi potranno decidere su più materie come gestire la propria nazione. Non è sconfitta identitaria perchè, con la concessione del referendum, Londra ha di fatto riconosciuto l'esistenza della nazione scozzese e riconosciuto il suo diritto all'autodeterminazione. 

L'esito del voto scozzese non ferma la voglia di indipendenza in Padania, con Veneto e Lombardia in testa. Anche alla luce di questa consultazione, siamo fermamente intenzionati a proseguire sulla strada intrapresa dal Governatore Maroni per consentire ai cittadini di esprimersi e permettere alla Lombardia di divenire una regione a statuto speciale, con maggiori autonomie e con la possibilità di trattenere le tasse dei lombardi sul territorio”, così ha commentato il capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo.

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