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Cemento zero? Coerenza zero! Il consumo del suolo nel nuovo PGT

Il consumo del suolo nel nuovo PGT. Doveva essere a cemento zero, preservando le aree verdi rimaste in città. Non è propriamente così. Gli interventi edilizi previsti su aree libere sono molti, dalla zona stazione a San Pietro e Paolo ed in altri quartieri. Riportiamo l'intervento illustrativo del consigliere comunale Andrea Villa, per poi tornare -nei prossimi giorni- ad approfondire l'argomento.


Andrea Villa
"Più volte l’Assessore Cassanmagnago ci ha spiegato che ogni strumento urbanistico va confrontato con lo strumento precedente.
Tale affermazione può certamente trovare un’ampia condivisione in questo Consiglio (anche tra i banchi della minoranza), ma va contestualizzata. Va contestualizzata soprattutto per quanto riguarda i periodi storici, altrimenti dovremo riprendere la solita polemica che lo strumento precedente il PGT del 2009 è la Variante Generale del Sindaco “Luigi” Mariani che portava gli abitanti di Desio ad oltre 55.000 abitanti.
Il PGT del 2009 è stato concepito e ideato in un periodo di “vacche grasse”, non tanto dal punto di vista dell’aumento della popolazione (sono alcuni decenni che la popolazione italiana vive una fase di decrescita demografica) ma da quello della richiesta sul mercato immobiliare (frutto principalmente della diminuzione del numero dei componenti dei nuclei familiari) e dalla parallela facilità con la quale il sistema bancario elargiva finanziamenti per l’acquisto di abitazioni, finanche superare il reale valore degli immobili.
La crisi globale è esplosa di colpo, ma non inaspettatamente, solo pochi mesi dopo l’approvazione. Non si può e non si deve negare che una delle concause (non la sola) è stata proprio la fragilità del sistema bancario e finanziario che ha prodotto e messo in circolazione strumenti finanziari che definire azzardati può suonare riduttivo.
In secondo luogo la conoscenza e l’esperienza del “fare” uno strumento di “Governo del Territorio”, così complesso come il PGT di una Città densamente abitata come Desio, non era “comune” nel 2007/9: un numero molto elevato di PGT sono stati annullati dal TAR e dal Consiglio di Stato con casi molto eclatanti, per le motivazioni, come Cermenate e (molto recente) Brescia.
Basti pensare che, ancora oggi a quasi un decenni di distanza dall’approvazione della Legge 12, comuni come Desio o Monza hanno già alle spalle 2 o 3 varianti, mentre altri non l’hanno ancora adottato (Seregno l’ha fatto, tra mille polemiche, solo il mese scorso).
Quindi la tendenza generale dei primi PGT (come quello del 2009) era quella di fare dei Piani Regolatori “mascherati” da Piani di Governo del Territorio, con tutte le conseguenze del caso sia in tema di VAS (su cui ci sono ancora diverse perplessità) che di programmazione “strategica” delle opere pubbliche stante il dualismo tra Piano dei Servizi e Piano Triennale delle Opere Pubbliche (che poi è annuale).
Pertanto sono opportune una serie di precisazioni sul dimensionamento del PGT 2014 e sul suo consumo di suolo.
Partirei dal confronto tra i dati dell’estensione del TUC nel PGT del 2009 e nelle successive varianti del 2012 e 2014, che stiamo discutendo. Tra questi dati, ne manca però uno fondamentale: quanto è grande Desio?

Tessuto Urbano
Consolidato
PGT 2009
VARIANTE PARZIALE
PGT 2012
VARIANTE GENERALE
PGT 2014
(m²)
(m²)
(m²)
10.012.300
9.420.930
8.988.250

Il Direttore dell’Area Tecnica potrà essere molto più preciso, ma il dato che più frequentemente si trova in giro è 14,79 km². Fanno circa 14.790.000 m²…
I tre dati andrebbero così rapportati con l’estensione complessiva del TUC nei tre strumenti urbanistici esaminati.


Territorio Comunale (m²):
14.790.000
Tessuto Urbano
Consolidato
PGT 2009
VARIANTE PARZIALE
PGT 2012
VARIANTE GENERALE
PGT 2014
(m²)
(m²)
(m²)
10.012.300
9.420.930
8.988.250
Percentuale
67,7%
63,7%
60,8%

Questi dati non sono molto dissimili da quelli che l’Amministrazione continua a ripetere continuamente da circa tre anni, in merito all’utilizzazione del suolo a Desio ed in Brianza. Quante volte abbiamo sentito ripetere “… il consumo di suolo è arrivato al 70%, di questo passo nel 2100 sarà completamente esaurito …”, “… abbiamo ridotto il consumo di suolo del 58%, portandolo a …”.
Bisogna precisare che queste percentuali (identiche a quelle che ad ogni occasione vengono rinfacciate a chi siede alla destra dell’Assessore) non si riferiscono al “reale”consumo di suolo ma bensì alla estensione del perimetro del Tessuto Urbano Consolidato, una sorta di “centro abitato” (parafrasando il codice della strada).
Non è vero che dentro al perimetro del TUC tutte le aree sono “cementificate”, come non è vero che fuori da questo perimetro sono tutte “verdi”, e non è altrettanto vero che sia sufficiente “spostare” una linea tracciata sulla carta per vedere “magicamente”attuarsi le trasformazioni del territorio.
La critica che facciamo è che volete far passare il messaggio, neanche troppo velatamente, che all’interno del perimetro del TUC (perimetro che avete artificiosamente tracciato e che giustamente tutte le Amministrazioni cercano ormai di restringere per salvaguardare le aree verdi rimaste) tutto sia ormai cementificato, utilizzato dalle attività umane o occupato da costruzioni, e quindi sia già un bene“finito”.
Potrete dire quello che volete ma il messaggio martellante che state inviando è questo.
All’interno del TUC, però, ci sono tante aree verdi che rappresentano una ricchezza per la nostra Città, e sappiamo anche che alcune sono un costo per l’Amministrazione: il Parco Civico di Villa Tittoni e quello del Cimitero Vecchio, ma anche le aree che fungono da micro-cortina ai quartieri di San Giorgio e Prati (che non per niente si chiama così), le aree a ridosso di alcune fabbriche in via Caduti di Nassirya o via Filippo da Desio…
Tutte aree (escluse i parchi citati) che verranno inesorabilmente cancellate dal patrimonio paesaggistico e ambientale della nostra Città: COME POTETE PENSARE CHE GLI ULTIMI “POLMONI” VERDI DI SS. PIETRO E PAOLO O DI SAN GIORGIO O DEL QUARTIERE PRATI POSSANO ESSERE CANCELLATI? IN NOME DI QUALE INTERESSE PUBBLICO PUÒ ESSERE FATTO?
Anche se il centro-destra le ha rese edificabili nel 2009 (sbagliando), questo vi giustifica a perseverare nell’errore? Come avete accettato di mantenere questa situazione? Chi di Voi frequenta abitualmente i quartieri (il sabato o la domenica, non durante le riunioni dei comitati) con quale faccia si ripresenterà in contrada?"

Andrea Villa
Consigliere comunale
Lega Nord - Lista per Desio

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