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Con il nuovo Piano Regionale meno termovalorizzatori e più rispetto per l’ambiente

"La Lombardia è una delle Regioni con il più efficace sistema di smaltimento rifiuti; lo ha recentemente certificato persino l’ISPRA”; con queste parole Federico Lena, consigliere regionale della Lega Nord, commenta l’approvazione della risoluzione sul Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti. Con l'aumento della raccolta differenziata, che nei prossimi anni è destinata a crescere ancora, regione Lombradia conferma il suo diniego alla creazione di nuovi inceneritori, anzi. Il trend è in controtendenza: dei tredici impianti oggi esistenti, alcuni verranno dismessi. Alla luce di questo, appare ancora più scellerata la decisione dei sindaci brianzoli di centrosinistra che hanno approvato l'ampliamento dell'inceneritore di Desio.

La nostra Regione registra basse percentuali di smaltimento ed alte di raccolta differenziata, il che significa che il rifiuto non richiede ulteriori lavorazioni. Rispetto all’anno scorso, la raccolta differenziata è cresciuta al 51,5%, con alcune Regioni italiane ancora ferme al 20%. Per quanto riguarda lo smaltimento in discarica, meno del 3% del rifiuto urbano prodotto viene conferito senza forme di pretrattamento. Tutto ciò, per noi, non è un punto di arrivo, ma di partenza. Il nuovo Programma regionale definisce obiettivi ancora più ambiziosi, con particolare riferimento alla raccolta differenziata, che dovrà raggiungere, nel 2020, il 67% a livello regionale e il 65% a livello comunale. La Lombardia è poi prima in Italia per numero di termovalorizzatori, 13 impianti; considerato che nel prossimo decennio le percentuali di raccolta differenziata cresceranno ulteriormente, con il testo approvato ieri in consiglio regionale, la Lega Nord ritiene utile sospendere la costruzione di nuovi termovalorizzatori, valutando altresì la progressiva dismissione degli impianti meno efficienti, puntando sugli impianti accoppiati con reti di teleriscaldamento.
Questa scelta garantirà importanti vantaggi sotto il profilo ambientale e impedirà la trasformazione della nostra Regione in un terminale per lo smaltimento dei rifiuti prodotti in ogni parte d’Italia. Il destino dell'inceneritore di Desio, nonostante le ultime vicende, non è ancora così scontato.









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