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Lampedusa, una tragedia annunciata. Anche a Desio bandiere a mezz'asta

La tragedia di Lampedusa ha portato a mezz'asta anche la bandiere del Comune di Desio, in segno di lutto per la carneficina avvenuta.


Le limpide acque di Lampedusa continuano a macchiarsi del sangue di centinaia di vittime innocenti, partiti per un viaggio della speranza che si è trasformato in tragedia. Una tragedia annunciata, dalle proporzioni immani, che lascia attoniti soprattutto per il numero di bimbi e donne che hanno perso la vita, lasciando spazio all'ipocrisia in salsa italiota che anche in questa occasione non si è affatto sprecata.

Il Partito Democratico ha proposto l'odierna giornata di lutto nazionale, come se questo bastasse a lavare le coscienze di chi non ha mai voluto muovere un dito per contrastare l'esodo di barconi che quotidianamente sono diretti verso le coste italiane. Viaggi della speranza, dove la speranza è quella di arrivare sani e salvi dall'altra parte del Mediterraneo. Viaggi di una speranza che si infrangono in un paese con il 40% di disoccupazione giovanile e una crisi senza precedenti che non può offrire speranze a nessuno. 

Una tragedia senza precedenti tanto che anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano parla della "necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell'Unione europea". Finalmente una presa di posizione come si deve. Più che una presa di posizione, adesso servono i fatti. Come quelli di Roberto Maroni quando era Ministro degli Interni, che ricorda come "sia giusto presidiare le coste da cui partono i clandestini" ma che altro non è se non "quello che facevo io da ministro". In poche parole: "Respingendo i barconi e si salvano vite".

Dura la reazione di Gianluca Pini, parlamentare della Lega Nord: "La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi".
Anche Umberto Bossi torna in campo sulla questione, dopo che le solite carampane di sinistra hanno accusato la legge Bossi-Fini della responsabialità di questa tragedia. Secondo il presidente leghista l’errore è soprattutto quello di "continuare a mandare messaggi sbagliati", perchè così facendo "la gente arriva qui in massa. Sbagliano tutti coloro che mandano messaggi che attirano la gente". Colpa della Kyenge-Boldrini? Non solo, è un problema di tutta la sinistra. La legge Bossi-Fini è perfetta, non va cambiata. E’ l'unica piccola difesa rimasta al Paese".


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