Passa ai contenuti principali

I candidati della Lega Nord in regione: intervista a Luca Santambrogio

Continua la presentazione dei candidati della Lega Nord alle prossime elezioni regionali. Abbiamo incontrato Luca Santambrogio, volto storico della Lega Nord a Meda, uno dei comuni simbolo del Carroccio in Lombardia.


Chi è Luca Santabrogio?
Sono nato a Seregno nel 1975 e, da sempre, vivo a Meda. Sono sposato. Lavoro presso i Servizi Sociali di un importante comune brianzolo, luogo in cui, giorno dopo giorno, ho la possibilità di accrescere le mie conoscenze amministrative e di comprendere, dall’interno, il funzionamento del settore pubblico.

Quando hai iniziato ad avvicinarti alla Lega Nord?
La politica e l’impegno civico sono passioni. A 19 anni ho iniziato a frequentare la Lega Nord e, a 23 anni, sono stato eletto segretario cittadino. Sono stato per anni il coordinatore del gruppo giovani della mia città.

A parte l'impegno politico, cosa fa Luca Santambrogio nel tempo libero?
Ho un’altra grande passione, sportiva: correre. Per me è uno svago irrinunciabile, perchè è vivere e scoprire l’ambiente e la natura che ci circondano. Mi diletto a fare maratone e corse in montagna con un particolare amore, che giunge fin da quando ero bambino, per la mitica “Monza-Resegone”, più di una maratona…


Sei entrato in Lega da giovane ed in questi anni hai maturato numerose esperienze. Quali sono le più significative?
Il mio “percorso” amministrativo è legato alla città di Meda, iniziato ricoprendo l’incarico di consigliere comunale. Dal 2007 al 2012, sono stato nominato Assessore, con importanti deleghe: lavori pubblici, viabilità, valorizzazione e tutela del territorio, cultura, eventi e spettacolo. Ho ottima conoscenza di argomenti di carattere regionale o provinciale: Pedemontana Lombarda, per la quale ero rappresentante designato per Meda nei tavoli in cui si trattava di quest’infrastruttura, e sistema Brianzabiblioteche. Attualmente sono capogruppo consiliare della Lega Nord nel consiglio comunale di Meda.

Quali sono i risultati conseguiti e a cui sei maggiormente legato?
I risultati principali raggiunti nei cinque anni, sono il frutto di un grande rapporto creato con gli uffici comunali competenti nelle mie deleghe e, mi permetto di dire, di aver centrato la maggior parte degli obiettivi che mi ero prefissato ad inizio mandato.
Tra i molti risultati tengo a sottolineare la “MEDATECA”, la nuova biblioteca di Meda: un vanto per la nostra città, un’opera d’alta architettura (finalista al premio Triennale d’Architettura italiana) che porta nella nostra nazione un concetto di spazio pubblico più noto ai paesi del nord Europa; (Link: Archdaily - Casa e clima - Alterstudiopartners); la riqualificazione urbana d’importanti luoghi cittadini; il fondamentale ottenimento del vincolo paesaggistico sul comparto storico/medievale di Meda, la Piazza Vittorio Veneto; la creazione del percorso del centro storico attraverso le targhe viarie bilingue (italiano – dialetto) riproducenti la toponomastica del 1865; rilancio settore culturale medese valorizzando luoghi, artisti ed associazioni del territorio.


Queste elezioni sono molto importanti per la Lega Nord, per la prima volta c'è la possibilità di avere un leghista alla guida della Regione Lombardia. Perchè hai deciso di candidarti?
Per essere sincero inizialmente ero restio nell’idea di avanzare, come rappresentante della sezione di Meda, la mia candidatura: sono stati proprio i miei “soci” militanti a portare avanti il mio nominativo ed a sostenere, ora, con ogni forza e grande impegno la mia candidatura.
È per me un onore, un’occasione forse unica di rappresentare e spendermi in prima persona per il mio movimento. Ritengo questo anche un momento buono poiché gli ultimi anni sono stati per me, per gli incarichi ricoperti (assessore con deleghe quali i lavori pubblici e la cultura), una grande scuola sia sotto l’aspetto umano che amministrativo che mi hanno permesso di raggiungere una buona maturità politica. Ritengo, inoltre, buona la scelta della Lega di candidare giovani e giovanissimi per dare nuova linfa al movimento; un riconoscimento importante, di riflesso, per il Gruppo Giovani della Brianza che vede molti suoi elementi a rappresentare il movimento nelle liste di Camera, Senato e Regione.

Perché nel 2013 candidarsi con la Lega Nord?
Sono entrato per la prima volta nella sede della Lega della mia città nel 1995. Dopo quasi vent’anni molte cose sono cambiate; allora la politica ed il politico avevano un appeal che la crisi attuale ha cancellato. Anche la Lega non è rimasta immune dalla grande crisi della politica italiana; è l’unico gruppo, però, che ha fatto autocritica ed ha attuato un cambiamento e rinnovamento al suo interno. Si inizia, in maniera chiara, ad intravedere un ritorno alle origini, alla vera Lega; quella Lega che, non ancora maggiorenne, mi folgorò per il grande senso di appartenenza, di attenzione e di protezione del territorio. La Lega deve essere portatrice delle istanze del territorio, deve essere rivoluzionaria non nel condannare la globalizzazione, ma nel volere una globalizzazione territoriale, dove ogni territorio “esporta” le proprie eccellenze e non le annulla nel senso del “tutto uguale”.

Luca Santambrogio diventa consigliere regionale. Che cosa faresti una volta arrivato al Pirellone?
Cosa chiede la gente? Il Lavoro, la sicurezza (quella legata ai piccoli reati, ma anche quella nei confronti delle banche e delle continue truffe costruite ad arte), un sistema fiscale più equo ed a misura del cittadino ed una welfare a sostegno dei cittadini (caso lampante è la scarsità di asili nido e di politiche a favore dei giovani). Nel nostro programma si trovano le ricette per tutto ciò. Di mio aggiungo punti che sono frutto della mia esperienza amministrativa e presenza sul nostro territorio. Per prima cosa mi farei promotore di iniziative a sostegno delle fasce deboli: come non proporre forme di contrasto al nuovo versamento obbligatorio all’Inps in caso di interruzione del rapporto di lavoro con colf/badanti? Contributo pagato interamente da anziani e disabili. Credo in una globalizzazione territoriale che va attuata disincentivando la delocalizzazione (revoca dei contributi e della politica di vantaggio) e riconoscendo il made in Italy a chi qui produce la quasi totalità del prodotto finito.

Hai idee per il territorio e la cultura? La sinistra cerca di appropiarsi di questi temi.
Occore portare avanti un nuovo concetto di urbanistica che riduca le
nuove edificazioni bloccando il consumo di suolo ed investa, invece, sul recupero del patrimonio immobiliare esistente. Nello stesso campo iniziative a favore della mobilità ciclo-pedonale e diffusione della conoscenza per l’uso delle energie rinnovabili.
La cultura deve essere vista come una ricchezza: vanno riconosciute e valorizzate le eccellenze, come il sistema bibliotecario del vimercatese e di Brianzabiblioteche, ed i sistemi locali di gestione della cultura che valorizzano l’associazionismo, il capitale umano ed artistico del territorio, come modelli da esportare ed applicare all’intera regione.

Grazie Luca, in bocca al lupo!
Per votare Luca Santambrogio in consiglio regionale, sulla scheda verde traccia una corce sul simbolo LEGA NORD e scrivi SANTAMBROGIO.


Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.