Passa ai contenuti principali

Palazzo del Mobile, nuovi raid e situazione che peggiora. Proposta: abbattere l'immobile

L'ex Palazzo del Mobile di San Giorgio, vecchio simbolo della Desio produttiva, versa sempre più in una condizione di degrado. I "crateri" comparsi sulle pareti esterne, visibili ad occhio nudo, ne sono una prova inconfutabile. E la situazione peggiora. La Lega Nord aveva sollevato ad ottobre la questione in consiglio comunale ma il vicesindaco, dopo avere risposto, non ha fatto nulla.

L'ex Palazzo del Mobile di Desio

Come spiegato in un articolo sul sito www.mbnews.it, "Sulla facciata che dà sulla Valassina, sono comparsi due veri e propri crateri del diametro di almeno due metri". Già nello scorso mese di ottobre, e non è stata la prima volta,  ci ha pensato la Lega Nord ad evidenziare la situazione di degrado vissuta in piazzale Giotto senza che però l'amministrazione comunale si sia mossa per risolvere il problema, che comunque rimane complesso e di non facile soluzione. 
Sono una quarantina circa i proprietari dell'ex Centrostile, vetrina dell'arredamento che nel periodo d'oro ospitava le esposizioni degli artigiani desiani. Difficile mettere d'accordo tutti, così dopo la crisi e la chiusura sono arrivati l'abbandono e il degrado scaricati interamente sul quartiere SIL di San Giorgio e sui suoi abitanti. L'ipotesi di ristrutturazione e riconversione in un albergo di lusso sembra essere tramontata.  Se ne parla da diversi anni, ma il rilancio della struttura non è mai partito.

Nel consiglio comunale del 24 ottobre scorso, il consigliere Andrea Villa (Lega Nord lista per Desio) aveva interpellato l'amministrazione comunale per sapere quali misure intendesse adottare per garantire una maggiore sicurezza agli abitanti della zona, in seguito alle nuemrose segnalazioni di disagio ricevute, e per conoscere eventuali sviluppi delle ipotesi di vendita e ristrutturazione dello stabile.
Dopo oltre un mese di attesa è arrivata la risposta del vicesindaco Lucrezia Ricchiuti: "Abbiamo contattato l'amministratore dello srabile e nei prossimi giorni verrà ingiunto allo stesso di provvedere immediatamente al ripristino della recinizone di tutto l'edificio con materiale adatto allo scopo in modo da impedire un facile accesso all'area".  Al momento non è dato sapere se poi l'ingiunzione sia stata effettivamente recapitata, tutta via i risultati o meglio i non-risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda la vendita dell'immobile, il vicesinndaco diceva di non avere notizie in merito. E' evidente che  l'amministrazione non aveva e non ha la situazione sotto controllo.
Leggi la risposta completa all'interpellanza del 24 ottobre 2012 "Sicurezza ex palazzo del mobile - San Giorgio".

Mentre il sindaco Roberto Corti propone di risolvere i problemi installando le ennesime telecamere, dalla rete arriva la proposta choc: demolire l'ex Palazzo del Mobile. Una prima stima farebbe ammontare a circa 250mila euro le spese di abbattimento. Bisogna vedere cosa ne pensano i proprietari, ma l'amministrazione comunale deve prendere in mano la situazione: così non si può andare avanti.


Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.