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Desio, rischio lager per i cani della città. Comune affida servizio a Pantigliate?

La sua fama non è delle migliori, è conosciuto come "lager" per gli animali. Stiamo parlando del canile di Pantigliate, in provincia di Milano, che ha partecipato in solitaria e vinto il bando del comune di Desio per l'affidamento ed il ricovero dei cani randagi. Gli animalisti sono sul piede di guerra, mentre si scoprono i pasticci dell'amministrazione nella gestione del bando.

Il nuovo pasticcio della giunta Roberto Corti ha per protagonisti i cani randagi. Scaduta la convenzione con il canile Fusi di Lissone, il comune di Desio ha emanato un nuovo bando per l'affidamento del servizio di ricovero dei cani randagi trovati sul territorio comunale.
Il Comune di Desio sostiene di avere informato l'ENPA di Monza della gara avviata, "chiedendole di diffondere la documentazione a tutti i ricoveri a sua conoscenza per la più ampia partecipazione possibile", come scrive in una discussione accesa sul profilo Facebook, dove è scoppiata la polemica.
Dall'Enpa la risposta è secca: "A noi non è arrivato nulla da Desio. E' arrivato da Carnate, ma da Desio nulla". Nonostante le diposnibilità della struttura gestita dai volontari animalisti a Monza e del canile Fusi di Lissone, alla gara indetta dal comune di Desio ha - evidentemente - saputo notizia solo Pantigliate, che nonostante superi la distanza minima di legge dei 30 chilometri per poter gestire il servizio, ha partecipato lo stesso. 



Nel frattempo la protesta è montata sulla rete, ed in molti hanno preso d'assalto il comune di Desio fino a far smuovere la situazione.  "Procederemo ora a sopralluogo oltre che a puntuale verifica di eventuali inadempienze rispetto al capitolato di gara - puntualizzano dal Municipio - in caso di inadempienza o inadeguatezza rispetto alle prescrizioni di legge e al capitolato, tale ditta verrà esclusa e verrà rifatta la gara. Si è già verificato che la ditta in questione non rispetta il limite dei 30 km come distanza dalla Città di Desio, in previsione quindi della eventuale necessità di indire una nuova gara, il servizio ecologia si sta già muovendo nella direzione di trovare nel frattempo un ricovero alternativo, si verificherà anche la disponibilità del Fusi di Lissone".


"Questa è solo l'ennesima dimostrazione di come questa amministrazione comunale lavori in maniera superficiale e menefreghista" ha commentato il consigliere comunale Andrea Villa, che ha aggiunto: "Se solamente si fosse provveduto a contattare telefonicamente le strutture in zona  potenzialmente interessate alla partecipazione al bando e cercando un dialogo vero, con tutta probabilità non ci troveremo in mezzo a questo pasticcio".
Sarebbe stata questione di poco, contattando a voce l'ENPA e collaborare, invece di inviare una semplice e-mail che o non è stata mai mandata oppure è andata persa tra le numerosissime che ogni giorni vengono ricevute dall'Ente nazionale protezione animali. Utilizzare la tecnologia è comodo e veloce, ma questo non deve mai dare nulla per scontato. Ora ci si trova a gestire una situazione in cui rischiano di andarci di mezzo gli animali. Considerando che l'appalto attuale scade il 31 dicembre e che visto che il canile di Pantigliate non rispetta il limite dei 30 km di distanza, è necessario indire una nuova gara. Considerati i tempi della burocrazia, il comune si deve prima impegnare a trovare delle soluzioni alternative. 
"Adesso l'importante è affidare il servizio ad un canile serio - conclude Villa - che si prenda cura amorevolmente degli animali e non sia troppo distante dalla città, senza perdere tempo in pasticci e lungaggini burocratiche".

L'equivoco con ENPA sembra chiarito, e dal comune fanno sapere che, riguardo l'offerta di Pantigliate "se non a norma non se ne fa nulla". Il vincolo della distanza non è già rispettato, ci si aspetta dunque che il tutto sia annullato.

Di seguito una lettera inviata al sindaco Roberto Corti da parte del "Comitato Nazionale UGDA", volontariato legale a difesa dei diritti degli animali firmata dal presidente nazionale, Paola Suà e dal vicepresidente Annalisa De Luca Cardillo

  • Egr. sig. Sindaco,
    siamo venuti a sapere, da notizia che sta circolando pubblicamente i rete, che avrebbe intenzione di trasferire cani randagi, sotto la sua responsabilità, al canile di Pantigliate, purtroppo tristemente noto in ambito animalista.
    Considerato che in prossimità della città da lei amministrata ci sono diverse altre ottime strutture, non ci capacitiamo del perchè i cani debbano essere trasferiti in località più distante se non sulla base di ragioni probabilmente solo economiche. Le convezioni per gli animali devono essere valutate soprattutto in base a criteri che garantiscano loro benessere e sussistenza come stabilito dalla legge 281/91 e non solo ad eventuali convezioni al ribasso! Può trovare facilmente conferma di quanto stiamo scrivendo con una semplice ricerca in un motore digitando le parole Pantigliate canile lager. Anche se a tante denunce non vi è mai stato alcun seguito, dovrebbe, però, metterla in allerta che l'intero mondo di cittadini che amano e rispettano gli animali sia sempre insorto contro la gestione di tale struttura. Nel malauguratissimo caso che i cani venissero comunque trasferiti a Pantigliate, nonostante la si stia mettendo sull'avviso, staremo tutti a monitorare pronti a intervenire per verificare le responsabilità di eventuali maltrattamenti agli animali.



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