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Desiano, senza casa e lavoro: vive sotto un albero. La Lega: "Il comune cosa fa?" L'assessore: "Risponderò per iscritto"

Sono passati da lui vigili e assessore, appena un cenno in Consiglio comunale. E intanto Antonio Bruno è ancora lì, nella sua «casa» sotto l’albero nel parco di via Delle Rimembranze.

I desiani hanno accolto la notizia del 53enne che vive sotto l’albero con indifferenza, tranne quei pochi che lo hanno cercato e trovato per portargli una coperta o qualcosa da mangiare. Qualche telefonata alla nostra Redazione è arrivata ma solo da fuori paese: da Monza e Bovisio, da Carate e Arcore. Chi per offrirgli una roulotte, chi qualche lavoretto per guadagnarsi qualcosa, ad esempio la pulizia nel giardino di casa. Per il resto, indifferenza e spallucce.
«La Croce Rossa - ci ha detto Bruno, che abbiamo raggiunto in settimana per verificare se l’articolo sul Giornale di Desio avesse sortito qualche effetto - mi ha assicurato che due volte la settimana passeranno da me a portarmi un pasto caldo. Ho trovato una persona disposta a darmi un camper con tanto di assicurazione e messa in strada: almeno passerò l’inverno con un tetto sulla testa e potrò custodire i miei effetti personali, nonché raggiungere un posto di lavoro che mi viene offerto».
Ma le istituzioni pubbliche si sono viste? «Sono stati da me - ci ha detto Bruno - i vigili e l’assessore ai Servizi sociali (Franca Biella, ndr), più che altro per dirmi che la roulotte non sarebbe stata una buona soluzione, quella del camper sì. Per il resto il sindaco non so neanche che faccia abbia. Non ho mai avuto la necessità di rivolgermi al Comune, almeno fino a tre anni fa: se non mi trovassi in questa situazione neanche stavolta l’avrei fatto. Non voglio l’elemosina: se non c'è alternativa me ne sto qui sotto la mia tenda».
Nella seduta del Consiglio comunale di giovedì scorso al caso del «Crusoe desiano» è stato fatto solo un timido cenno, tramite un’interpellanza di Riccardo Mariani (Lega Nord) rivolta all’assessore Biella.
«Che cosa sta facendo l’Amministrazione per i nuovi poveri?», ha chiesto l’esponente lumbard. «Le risponderò per iscritto», ha risposto l’assessore.
Di Bruno non s'è più parlato. Per le istituzioni è finito nel dimenticatoio, come prima. «Gli diano una casa e un lavoro - ha replicato fuori dall’aula Ignazio Ceraulo, ex candidato sindaco del Fli (Futuro e libertà per l’Italia) che si sta occupando del caso in prima persona - facendogli pagare un affitto simbolico: è fattibile, non dicano di no. E si occupino di questo dramma venuto alla luce, non facciano finta di niente per favore: sono i desiani onesti e che hanno un cuore a chiederglielo».

Notizia da "Il Giornale di Desio" di martedì 13 novembre 2012


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