Passa ai contenuti principali

A Bologna per dire "Basta Monti, basta tasse", presente anche la Lega Nord desiana

C'era anche un gruppo di leghisti desiani alla manifestazione organizzata ieri a Bologna per dire "Basta Monti, basta tasse!". Guidata dai militanti Alberto Magni e Franca Criconia, la delegazione cittadina della Lega Nord ha rappresentato la sezione desiana al corteo federale del Movimento.

Il gruppo di leghisti a Bologna
Il Governo Monti prima va a casa e meglio è: per questo dopo l’approvazione della legge elettorale e della legge di stabilità, la Lega Nord, con il sì del Consiglio federale, ritirerà le proprie delegazioni dal Parlamento. Lo ha annunciato oggi Roberto Maroni oggi dal palco di Bologna di fronte a oltre diecimila persone dove il Carroccio ha organizzato una manifestazione per protestare contro le politiche fiscali del Governo. L’Esecutivo, ha sottolineato il segretario federale “prima se ne va a casa e meglio è. E' un governo - ha aggiunto - che ha messo in difficoltà le famiglie, portato le imprese a chiudere, ha tagliato i fondi ai comuni e ha attaccato il mondo delle autonomie”.
"Noi siamo all'opposizione - ha detto ancora dal palco di Bologna - perché c'è stato un attacco profondo al sistema del nord, con l'aumento della pressione fiscale sulla casa che va abolita, e con l'attacco alle persone deboli. Se questo è il risultato del governo dei tecnici, i tecnici vadano a casa subito". L’esperienza di Monti è fallimentare su tutta la linea: sul tema degli esodati ieri è arrivata "un'ultima beffa. Hanno detto che hanno trovato i soldi, ma è una presa per i fondelli, perché sono gli stessi soldi che c'erano già per gli esodati. E' un modo di prendere in giro quelli che sono stati messi in mezzo a una strada". Maroni ha anche affrontato le prossime elezioni in Lombardia per il rinnovo del governo regionale confermando che “se domani il Consiglio federale mi chiederà di candidarmi alla presidenza della Lombardia, io dirò di sì”. "Per me che ho fatto varie volte il ministro - ha detto Maroni - è un orgoglio, non c'è niente di più importante che poter essere al governo della mia regione, sarà una battaglia dura, ma siamo pronti". Maroni ha anche indicato i principali due punti del programma: "Almeno il 75% delle tasse che si pagano sul territorio devono rimanerci e la lotta alla criminalità organizzata. La Lombardia non è caduta perché la lega ha tradito i patti, ma perché non ha potuto sopportare che ci fosse un assessore del Pdl arrestato per concorso estrno con la 'ndrangheta e lo dice uno che alla 'ndrangheta le ha fatto un mazzo così. Metto a disposizione la mie esperienze di ministro e la mia volontà".


La presenza della delegazione desiana è stata annunciata anche tramite il profilo twitter "Desioinpadania", tramite un tweet che è stato ripreso dallo stesso Roberto Maroni.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.