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No alla chiusura del tribunale di Desio, presidio domani mattina

Il governo Monti vuole chiudere il Tribunale ed anche il Giudice di Pace è a rischio. Nel futuro di Desio c'è la perdita di due servizi importanti per la città? Vieni anche tu a dire "No alla chiusura del Tribunale e del Giudice di Pace"!

La Sezione distaccata del Tribunale di Desio serve 400 mila cittadini e 40 mila imprese su un territorio di 160 chilometri quadrati e ricomprende ben 20 comuni nella propria giurisdizione. I dodici magistrati ogni anno licenziano circa 6.000 procedimenti civili e 1000 processi penali, all'interno di una struttura che non ha costi: l'immobile è di proprietà del comune di Desio, che non richiede l'affitto per il Tribunale.

Il Tribunale di Desio

Spostarsi a Monza vorrebbe dire trasferirsi in un'immobile già saturo, con la conseguenza di reperire altri spazi altrove, difficilmente trovabili a costo zero come nella nostra città. E poi ci sarebbero le spese per il trasferimento dell'archivio e di tutto il materiale, senza contare il disagio per gli utenti dei comuni che fanno capo a Desio, obbligati ad andare a Monza. E l'indotto locale? Anche bar e commercianti risentirebbero della perdita dei due servizi. La nostra città perderebbe prestigio.

Per questo motivo il consigliere regionale Massimiliano Romeo, insieme ad alcuni consiglieri comunali desiani e dei comuni limitrofi sta organizzando per domani mattina a partire dalle ore 9.30 davanti al Tribunale di Desio (via Galli 2) un presidio per protestare contro la chiusura voluta dal Governo della sede giudiziaria di Desio.

E’ necessario farsi sentire affinché sia possibile convincere il Governo a tornare sui propri passi poiché la spending review deve essere attuata per limitare o eliminare gli sprechi e non per chiudere gli enti virtuosi come il Tribunale di Desio.

Il trasferimento deve avvenire entro luglio 2013 e nel frattempo ci saranno le elezioni politiche, con il probabile cambio di Governo e Ministro della Giustizia. Esiste quindi la possibilità di un atteggiamento differente da parte del futuro Governo che, rivedendo le priorità, potrebbe evitare la chiusura del Tribunale.

Non è intenzione piantare bandierine di partito, è importante che partecipino al presidio tutte le forze politiche, tutte le associazioni, tutti i cittadini, tutti i rappresentanti delle istituzioni, tutti gli avvocati e coloro che lavorano nel Tribunale.


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