Passa ai contenuti principali

Spending-review, al Sud soldi e al Nord le briciole. Pd, PdL, Udc favorevoli

Come al solito, il Nord penalizzato e il Sud ci guadagna, con il voto favorevole di PD, PdL, UDC e Terzo Polo: ricordatevi di loro alle prossime elezioni. Anche la senatrice Mazzuconi del Partito Democratico, brianzola di Usmate Velate ma eletta in Calabria, ha votato a favore di questo provvedimento.

Il Governo concede appena 5 euro per abitante al Veneto contro i 49,13 della Sardegna o 33,95 euro della Sicilia. Sono i numeri della sperequazione ai danni del Nord contenuti nel decreto sulla spending review sul quale il Governo ha posto la fiducia al Senato. I "conti" li ha fatti Massimo Garavaglia, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato e responsabile del Dipartimento Fisco, Finanze ed Enti Locali della Lega Nord. Garavaglia denuncia ''un'abnorme sperequazione nei confronti dei comuni e delle Regioni del Nord''. Di seguito la tabella che rende nota l'evidenza.

''Non ci sono commenti - chiosa Garavaglia - basta leggere questi numeri e ognuno potrà trarre le sue conclusioni". La questione riguarda il riparto degli 800 milioni ai comuni: ''Nell'anno 2012, alle regioni a statuto ordinario, alla regione Siciliana e alla Sardegna., i cui comuni sono beneficiari di risorse erariali, è attribuito un contributo, nei limiti di un importo complessivo di 800 milioni di euro in misura pari all'83,33 per cento degli spazi finanziari, validi ai fini del patto di stabilità interno, ceduti da ciascuna di esse e attribuiti ai comuni ricadenti nel proprio territorio nei limiti degli importi indicati per ciascuna regione nella tabella allegata. Il contributo è destinato dalle regioni all'estinzione anticipata del debito''. E' quanto prevede l'emendamento dei relatori alla spending review per quanto concerne i contributi ai comuni riguardo la modifica del patto di stabilita'.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.