Passa ai contenuti principali

“Umberto, se devi mollare qualcosa molla dei calci nel culo. Noi ti daremo una mano!”

Il 90% delle persone che ieri e oggi puntano il dito contro la Lega e Umberto Bossi non hanno nemmeno fatto lo sforzo di leggere un giornale, uno stralcio di intercettazione, una pagina dei documenti fatti filtrare ad arte dalle Procure. Se lo avessero fatto saprebbero come stanno le cose, capirebbero perché la Lega è parte lesa di questa preoccupante vicenda, non pronuncerebbero invano il nome dell’uomo che ha dato una speranza e un progetto politico al Nord schiavizzato da Roma, umiliato dalla classe politica meridionale e democristiana, depredato dall’assistenzialismo. La Lega Nord non si tocca!
Le idee camminano sulle gambe degli uomini e se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Come sempre ha fatto la Lega Nord con coerenza, onestà e trasparenza.
La Lega, più che mai, dà fastidio e se qualcuno pensa di avere la ghiotta occasione di farla fuori, si sbaglia di grosso. Ragazzi andiamo avanti, al massimo molliamo qualche calcio nel culo a chi ha infangato la storia di Bossi e della Lega Nord. Noi, come sempre, ci saremo!
i Giovani Padani della Lega Nord

Commenti

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.