Passa ai contenuti principali

Sicurezza in città e racket delle elemosina, la Lega Nord chiede un'ordinanza


Se prima era massima allerta, ora è diventata emergenza. Il centro città è invaso da stranieri a caccia di una moneta “per mangiare” o da insistenti venditori abusivi di rose, e i cittadini costretti a improbabili slalom per evitare l’assalto da questua. Avrebbero potuto essere anche desiani da chissà quante generazioni, lo vogliamo rimarcare per evitare di sentire i lamenti dei soliti tromboni stonati pronti a lanciare l'accusa di razzismo.

Anche nell'ultimo consiglio comunale di giovedì scorso si è parlato di questo. Molti sono stranieri sono sfruttati dal racket delle elemosina, e tenuto conto del momento storico in cui viviamo, è molto importante che l'amministrazione promuova un azione per poter controllare meglio l'intero territorio, identificando chi staziona fuori dalle attività commerciali e, se necessario, allontanandoli. Il supporto ed il coinvolgimento di Prefettura e forze dell'ordine è indispensabile, ma ad essere fondamentale è anche l'atteggiamento dell'amministrazione cittadina che, con ordinanze e regolamenti dovrebbe far rispettare l'ordine pubblico ed il decoro.

Gli assessori Paola Buonvicino (PD, servizi sociali) e Jennifer Moro (PD, sicurezza) lascia senza parole. A dirlo è Martina Cambiaghi, neo eletta segretario della sezione cittadina della Lega Nord, presente in aula per seguire i lavori del consiglio:

"Chi chiede le elemosina sono sia richiedenti asilo che dovrebbero essere gestiti dalle cooperative che stranieri a cui è stato rifiutato lo status di profugo, ma anche stranieri sfruttati dal racket dell'elemosina. È chiaro che un semplice controllo dei documenti non sia sufficiente. È necessaria un'ordinanza che vieti ogni forma di accattonaggio, sollecitare o chiedere denaro o altra utilità economica. Altri sindaci si sono esposti in questo modo, quello di Desio no. La situazione prosegue da anni come se nulla fosse, nella sua indifferenza più totale".

Questa è l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di quello che ormai viene ripetuto da anni. Il sistema di accoglienza continua a dimostrarsi fallimentare. Accogliamo profughi o presunti tali per offrirgli che cosa? Ecco perchè i sindaci della Lega Nord cercheranno sempre di ostacolare questo sistema che si sta rivelando solo una macchina da soldi per sfruttare i nuovi schiavi ed arricchire le tasche di chi ci lucra sopra.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.