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Un caffè alla 'ndrangheta: il bar della Provincia di Monza sotto la lente di ingrandimento



La notizia è di quelle che, quando la leggi, ti fanno sobbalzare sulla sedia. E' stato il quotidiano "Il Giorno" a fare lo scoop, con un titolo di quelli che non passano di certo inosservati: "Esposto in Prefettura e Procura:la `ndrangheta al bar della Provincia. Il locale sarebbe gestito dalla moglie del boss Candeloro Pio". L'amministrazione provinciale, guidata dal presidente Gigi Ponti (Partito Democratico), trema. Nell'articolo, uscito ieri, si legge che
LA MOGLIE di un boss della `ndrangheta lavora (e gestisce?) il bar della Provincia di Monza e Brianza. E dietro la società per la quale lavora, una cooperativa sociale che ha ottenuto l`appalto del servizio nel 2015, c`è un altro personaggio che ha avuto problemi con la giustizia, visto che è stato condannato - in primo grado e in appello - per associazione a delinquere e truffa ai danni di enti previdenziali.

Il boss in questione è Candeloro Pio, detenuto nel carcere di Asti, conoscenza nota a Desio. Secondo gli inquirenti sarebbe il capo della 'ndrina locale. 
Certificati, permessi, licenze: tutto apparentemente in regola. Così, la Mar Multiservizi, ha avuto in gestione il servizio di ristorazione nel 2015, dopo avere risposto al bando di selezione promosso dalla Provincia e riservato solo alle cooperative di tipo B, che devono favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, tra cui disabili e soggetti in carico ai servizi sociali. 
Evidentemente nel meccanismo di prevenzione e difesa contro le infiltrazioni della criminalità organizzata c'è ancora qualche falla. Se ne sono accorte le forze dell'ordine, che tramite un esposto hanno chiesto alla Provincia di mettere a disposizione tutti gli atti utili allo sviluppo delle indagini.

Il Consiglio è stato tenuto all'oscuro fino a ieri, quando è uscito l'articolo che ha denunciato la notizia.
Sulla questione è intervenuto Andrea Villa, capogruppo del Carroccio in consiglio provinciale: "Ancora una volta l'ombra delle infiltrazioni della 'ndrangheta tocca il nostro territorio e il mondo delle cooperative finisce sotto la lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine, che stanno cercando di fare luce sui legami con il mondo della criminalità organizzata. - ha dichiarato Andrea Villa, capogruppo della Lega Nord in consiglio provinciale - Questa volta per legami con il mondo della 'ndrangheta. Capisco la complessità di questa vicenda, ma è inaccettabile che il consiglio provinciale sia stato tenuto all'oscuro di tutto. Evidentemente, quando a finire in fallo sono le amministrazioni di centrosinistra è meglio tacere e fare finta di niente. E' urgente che il Presidente relazioni al più presto su quanto accaduto e faccia chiarezza; ma ancora più urgente sarebbe, in via cautelativa, sospendere il servizio".

In consiglio provinciale Villa non è l'unico rappresentante desiano. Tra i banchi di maggioranza siede anche Roberto Corti, sindaco di Desio, che in passato ha fatto della lotta alla legalità un suo cavallo di battaglia, puntando il dito contro le amministrazioni di centrodestra. Questa volta, ad essere stata colta in fallo, è stata un'amministrazione di centrosinistra, di cui lui ora si trova parte integrante. Anche in questo caso chiederà le dimissioni? Di sicuro, qualcuno avrà delle responsabilità sull'accaduto. Non solo tecniche, ma anche politiche. 

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