Passa ai contenuti principali

Dal governo di roma ancora tagli alla Lombardia: 162 milioni di euro in meno, anche per i trasporti.



Come confermato questa mattina in consiglio regionale dall'assessore al bilancio, lo Stato italiano ridurrà nel 2017 i trasferimenti alla Lombardia per circa 162 milioni di euro. Il Governo centrale di Roma (che continua a dimostrarsi ladrona) a guida PD, massacrerà i cittadini lombardi con una serie di tagli della cifra di:
  • 80 milioni al Fondo per le politiche sociali,
  • 70 sul Fondo Sanitario Nazionale,
  • 12 sul trasporto pubblico locale,
incurante del fatto che ciò possa comportare una drastica riduzione dei servizi soprattutto per le categorie più a rischio della popolazione. Proprio in questo periodo, in provincia di Monza e Brianza, è forte la polemica sulla mancanza di risorse economiche per garantire il trasporto pubblico locale ed alcune linee di autobus sono a rischio chiusura. A rischio ci sono le linee Z225 e Z227, la cui soppressione lascerebbero a piedi migliaia di utenti a Nova Milanese, Lissone e Muggiò. I sindaci di questi comuni - tutti di centrosinistra - puntano il dito contro la Regione Lombardia, guidata dal leghista Roberto Maroni, scaricando su di essa la responsabilità politica della mancanza di fondi e della chiusura delle linee. Purtroppo per loro, l'evidenza non si può negare fino in fondo: a tagliare le risorse alla Regione è il governo di Roma. Lì bisogna andare a picchiare i pugni.

L'opera di distruzione dei territori da parte del Partito Democratico e del suo Governo continua, e questa è solo l'ultima puntata di una lunga serie che, purtroppo, sarà destinata a continuare. L'unica soluzione per opporsi a questa spoliazione sistematica dei cittadini lombardi è il referendum per l'autonomia. Solo ridando voce al popolo si può contrastare il centralismo romano e far tornare in Lombardia le risorse che ci spettano.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.