Passa ai contenuti principali

Ladri e vandali in via Pirandello, incendiata la sala Levi: ma l'assessore diceva che Desio non è presa d'assalto.



"Desio non è presa d'assalto nè dai vandali nè dai furti": lo ha detto l'assessore Jennifer Moro (Partito Democratico) in consiglio comunale, parlando della sicurezza in città. Era il 22 novembre del 2016, da allora non sono passati nemmeno due mesi. Sì, è vero, abbiamo già riportato in altre occasioni questa frase sul nostro blog, ma ci piace farlo ancora, giusto per ricordarlo. Perchè le parole hanno un valore, come quelle pronunciate - sempre dall'assessore Moro - nel consiglio comunale del 1 dicembre 2016 rispondendo ad un'interrogazione sul tema della sicurezza: "Io non so che fonti lei abbia per dire che i furti stanno aumentando e che c’è .. le assicuro che i residenti di per sé non sono una fonte...".

Oggi è il 10 gennaio 2017. La notizie principale del giorno è che questa notte, in via Pirandello, sono state prese di mira una decina di automobili parcheggiate in strada. Parabrezza rotti, carrozzeria danneggiata e interni rovinati. Rubati gli oggetti trovati all'interno delle autovetture. Ladri. Siamo nelle vicinanze del parco, in zona residenziale e teoricamente tranquilla.
E' di sabato pomeriggio, invece, la notizia che si stata devastata la sala Carlo Levi: sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per spegnere l'incendio appiccato da qualche vandalo.

Anno nuovo, vita vecchia. Certo, al momento Desio non è paragonabile al Bronx ma in effetti qualche problema c'è. Ma con l'assessore alla sicurezza che prende tutto così alla leggera e continua a fingere di non vedere, ostentando una situazione di tranquillità che manco fosse il villaggio dei Puffi, c'è poco da stare tranquilli. Il claim utilizzato dal centrosinistra in campagna elettorale era "La Desio che cambia". Nulla di più azzeccato, peccato che si cambi in peggio.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.