Passa ai contenuti principali

Analisi sulla diossina, le opposizioni chiedono un consiglio comunale per conoscere i rischi

Quanta diossina c'è ancora nel territorio desiano? (Immagine di repertorio)


Un consiglio comunale in cui si parli approfonditamente dei risultati delle analisi sulla diossina resi noti alla fine del mese di ottobre. E' questa la richiesta presentata dal consigliere Andrea Villa della Lega Nord, firmata da tutti i gruppi politici dell'opposizione. Oltre al Carroccio, il documento porta la sottoscrizione anche dei consiglieri comunali di Forza Italia, Movimento 5 stelle e Lista per Desio.

Dell'argomento si è accennato qualcosa nel corso della seduta di giovedì scorso del parlamentino locale, quando l'assessore Borgonovo ha risposto all'interrogazione di un consigliere. Il poco tempo a disposizione, però, non ha permesso di dare all'argomento il giusto spazio necessario ad un'analisi più approfondita ed articolata, relegandolo a pochi minuti dell'intero dibattito. Ed proprio questo il motivo che ha spinto le opposizioni a richiedere una seduta dedicata interamente a questo argomento, per discutere, insieme ai tecnici ed agli altri enti interessati, i risultati delle analisi sui terreni contaminati dalla diossina e che interessano molto anche Desio. 

L'articolo 18 del regolamento del Consiglio comunale, prevede che il Presidente sia tenuto a riunire l'assemblea, in un termine non superiore a venti giorni, quando lo richieda quinto dei Consiglieri in carica, inserendo all'ordine del giorno gli argomenti dagli stessi richiesti. Ed è proprio questo un caso che si riconosce in pieno nell'articolo in questione. Da quando i cd contenenti i dati sono stati consegnati ai consiglieri, non si è mai discusso di questo argomento importante ed un consiglio comunale se non, come detto, in una manciata di minuti. Troppo poco per questo tema. Ora non resta che aspettare la data per la convocazione.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.