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La non difesa dell'assessore indifendibile:l'assessore dei disagi resta al suo posto

E' andato tutto secondo copione. Le richieste di invitare il sindaco a ritirare le deleghe all’assessore ai lavori pubblici, è stata respinta. Così come non è stata accolta nemmeno l'altra richiesta contenuta nella mozione presentata in consiglio comunale dalla Lega Nord, con la quale si chiedeva all'amministrazione comunale la comunicazione dei prossimi lavori stradali, e dei disagi causati dagli stessi, in maniera tempestiva ed utilizzando canali che possano raggiungere in maniera efficace il maggior numero di cittadini, diffondendo la comunicazione tramite volantini, locandine, manifesti e social network almeno 72 ore prima dell’avvio degli stessi.
Evidentemente ai consiglieri comunali della maggioranza che sostiene l'attuale amministrazione comunale va bene così. Ma andiamo con ordine, partendo dai fatti.

I mezzi al lavoro martedì 7 ottobre in via Garibaldi


Nella mattinata di venerdì 7 ottobre sono stati eseguiti dei lavori di rifacimento del manto stradale in via Garibaldi, in una parte del tratto compreso tra via Alessandro Manzoni e via Achille Grandi. Ruspe, camion e mezzi della ditta incaricata ad eseguire i lavori hanno occupato la strada per l’intervento senza che nessuno fosse stato avvertito tempestivamente sui disagi che un intervento del genere avrebbe inevitabilmente causato. Residenti, commercianti e passanti si sono ritrovati con il cantiere sotto casa o davanti alla vetrina del negozio senza sapere nulla. Un venerdì mattina, nella strada principale del centro cittadino.

Durante lo svolgimento dei lavori è successo un po' di tutto. Via Garibaldi era praticamente bloccata, ma nessuno aveva pensato di indicare i lavori bloccando l'accesso alla strada. Così molti automobilisti, ignari del cantiere, si sono infilati nella via salvo poi trovarsi il percorso sbarrato e costretti ad inversioni di marcia per tornare indietro, transitando in contromano. Anche un’ambulanza si è trovata in situazione di difficoltà, bloccata nel caos dei lavori. 
Ad informare i cittadini delle difficoltà dovute all'intervento ci ha pensato il canale TELEGRAM del Comune, che però ha circa 400 iscritti su una popolazione totale di oltre 40mila residenti. L'avviso è stato dato alle ore 8.28 ma via Garibaldi, era già bloccata a partire dalle ore 8.00, come specificato nel messaggio ricevuto dagli utenti iscritti.
Ma c'è dell'altro. Nell'elenco delle vie interessate dai lavori, pubblicata sul sito del comune ed inviata ai membri della commissione urbanistica, non era indicato nessun tipo di intervento in via Garibaldi. Durante la seduta di commissione urbanistica, che si era svolta tre giorni prima, era stata avanzata la richiesta di una maggiore informazione sugli interventi in programma al fine di ridurre al minimo il disagio. Ma sindaco e assessore avevano affermato che non c'era motivo di preoccupazione e che tutto andava bene. Nella stessa seduta, accennando ad alcune vie di prossimo rifacimento, l'assessore non aveva minimamente fatto cenno a via Garibaldi.

Ambulanza rimasta bloccata 


Non è bastato il casino del venerdì precedente che, ancora il mercoledì successivo, altri lavori effettuati senza nessun preavviso nel medesimo tratto hanno provocato intralcio alla circolazione e l'ira di commercianti e residenti. Insomma, una gestione della programmazione e della comunicazione dei lavori pubblici gestita malissimo dall'amministrazione comunale. Le responsabilità politiche di tale situazione non possono che essere in capo all'assessore ai Lavori pubblici. Che ormai detta tempi di lavoro all'ufficio tecnico da quattro mesi.

Ecco perché la Lega Nord ha presentato in consiglio comunale un documento che chiedeva contestualmente di revocare l'incarico all'assessore e provvedere ad una comunicazione più efficace. Richieste sensate che, tuttavia, la maggioranza ha respinto al mittente. Non è stato molto vivace il dibattito in consiglio comunale.

Dai banchi della maggioranza solo il sindaco ha cercato di difendere il suo assessore dalle critiche, cercando di sminuire i fatti accaduti e giustificando il tutto con un "può capitare". Certo, può capitare. Può capitare anche di chiedere scusa per gli errori commessi, cosa che è tiepidamente arrivata solo nel consiglio comunale, ma non serve a cancellare i gravi errori commessi. Da parte degli altri consiglieri intervenuti, qualche difesa d'ufficio dell'assessore e nulla di più. Come ad ammettere implicitamente che il pasticcio è stato fatto, e anche bello grosso. Qualcuno addirittura ha tirato in ballo ancora le amministrazioni precedenti. L'amministrazione precedente all'attuale, è sempre la stessa. Quella guidata dal sindaco Roberto Corti del PD. Che fino a quattro mesi fa seguiva direttamente i lavori pubblici e l'ufficio tecnico.

Anche sul risultato dei lavori ci sarebbe da dire qualcosa. Non serve spendere altre parole, è sufficiente guardare l'ultima immagine di questo post. Si commenta da sola. Davanti a quanto successo, chi di dovere dovrebbe prendersi le proprie responsabilità politiche. Le dimissioni non sarebbero state nemmeno da chiedere: sarebbero dovute arrivare d'ufficio. 

Lavori senza regola d'arte

Ma non possiamo chiudere questo post senza un particolare importante. La maggioranza non si è di certo sforzata per difendere il suo assessore. Pochi interventi, solamente dei capigruppo e poco più. Il minimo sindacale. Alla richiesta di procedere alla votazione segreta, si è notato chiaramente l'imbarazzo. Il presidente del consiglio comunale si è arrampicato sui vetri per respingere la richiesta, che ha provocato non pochi imbarazzi tra i consiglieri di centrosinistra. Ed anche qualche ammiccamento. Una richiesta rifiutata, evidentemente, per paura di qualche franco tiratore. Una maggioranza che non è così solida come sembra.

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