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La vita non si vende, non si affitta e non si compra: NO all'utero in affitto.



Il messaggio che hanno voluto mandare è chiaro, senza troppi fronzoli o giri di parole. "Non si affitta non si vende", una semplice scritta sulla pancia immortalata in uno scatto fotografico, che appena pubblicata su Facebook è diventata un fenomeno virale con centinaia di condivisioni in pochi minuti.
L'iniziativa arriva dalle ragazze del Movimento Giovani Padani della Brianza, che hanno voluto esprimere con forza la loro posizione su un argomento che negli ultimi giorni sta infiammando il dibattito politico.

Nell'epoca del consumismo sfrenato in cui stiamo vivendo, si perdono i valori etici e morali che vengono sostituiti con quelli economici e monetari. Ed anche quello di mettere al mondo un bambino diventa un aspetto economico figlio dell'egoismo. Non importa se per "fare" un bambino servono un uomo e una donna che abbiano come scopo quello di formare una famiglia. Posto che oggi il significato del termine famiglia possa avere assunto un significato diverso rispetto a quello più romantico con cui siamo cresciuti, ciò non toglie che per mettere al mondo un bimbo servano un uomo ed una donna. Non due uomini o due donne, non è meccanicamente possibile. Ecco che subentra l'egoismo di chi vuole a tutti i costi soddisfare un capriccio. C'è chi può strisciare la carta di credito, c'è chi può volare in un altro continente a comprare un figlio. Come fare la spesa al supermercato. Con la complicità di donne disposte ad affittare il proprio utero per denaro e tenere in grembo nove mesi una creatura per poi disfarsene come se fosse un pacco da buttare. C'è modo e modo, ci sono limiti. Si sono superati.

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