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Bloccatevi un'altra cosa. Altro che auto.



Lo dicono i dati, mica noi di Desio in Padania. Che come noto, essendo leghisti, abbiamo il vizio di essere bifolchi e sempliciotti. A dirlo sono i dati, elaborati dai tecnici di ARPA e non solo. A condizionare ed agevolare la presenza di inquinanti nell'aria, più che i fumi provenienti dai tubi di scarico delle automobili, sono quelli che provengono dalle caldaie e dalle ciminiere. Eppure, quei furboni colti ed istruiti dei sindaci di sinistra, compreso quello di Desio, se la sono presa con le automobili.
Nella nostra città è in vigore lo stop forzato per i veicoli a diesel Euro3. Non possono più circolare fino al termine del l'allarme smog, come se loro fossero i responsabili di tutto il PM10 nell'aria. Decisione assai stolta, che provoca disagi ad una parte di cittadini e non risolve il problema. Anzi, dopo il primo giorno di blocco i valori delle rilevazioni sono addirittura aumentati.
Ci hanno propinato che con i sindaci di sinistra le nostre città sarebbero state più vivibili e meno inquinate. Eppure a Desio, il tentativo di attivare il Bike-sharing è miseramente fallito ancor prima di iniziare. Di nuove piste ciclabili nell'era Corti non si è visto nemmeno mezzo metro. Car sharing? Mai visto. Servizi pubblici locali? È sparito il tram, sostituito da un bel bus. Senza contare le temperature tropicali che si registrano in alcune se del Municipio. Altro che caldaie abbassate.
E poi vanno a tampinare gli Euro3. Misure ridicole, che hanno prodotto un risultato: il giramento di palle a tanti cittadini e l'aumento dei valori nell'aria. Provvedimento inutile, addirittura dannoso. Corti e Pisapia, due sindaci ma un unico destino: nel 2016 abbandonare la guida delle loro città. Un auspicio, una salvezza.

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