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Camicie verdi assolte, processo politico italiota è fallito.



Verrebbe da dire che, finalmente, giustizia è fatta. Il processo di Verona contro le "Camicie verdi", iniziato nel 1996, è terminato con l'assoluzione di tutti e 34 gli imputati. Una bella notizia. Peccato che questo processo farsa, scena di avanspettacolo della classica commedia che caratterizza questo paese, non avrebbe mai dovuto iniziare. In questo momento, a distanza di 19 anni dall'apertura delle indagini, alla soddisfazione per la conclusione positiva di questa vicenda si aggiunge anche tanta rabbia verso lo stato italiano. Uno stato che ha perseguito idee ed opinioni liberamente espresse. Roba da dittatura sudamericana. Un processo lungo, costoso ed impegnativo che nel corso degli anni ha visto anche la morte di alcuni degli imputati, a riprova della pachidermosa lentezza della giustizia italiota che mentre persegue processi politici lascia per le strade migliaia di delinquenti veri.
Questo processo, per la giustizia italiota e per la procura di Verona rappresenta una sonora sconfitta. E' stato trascinato per quasi vent'anni senza nemmeno arrivare ad una sentenza di conclusione e tenendo in ostaggio di un procedimento oltre trenta persone con le rispettive famiglie. Se per lo stato italiano questo processo è una sconfitta, per noi indipendentisti si tratta invece di una vittoria. Meritata. Le accuse di avere "promosso, costituito, organizzato o diretto un'associazione di carattere militare" sono cadute nel nulla.
Ora, come minimo, lo stato italiano dovrebbe chiedere scusa e pagare i danni morali a delle persone innocenti che sono state accusate di essere dei terroristi. I veri terroristi, purtroppo, li conosciamo. E poi, quanti soldi pubblici sono stati gettati al vento per perseguire il nulla? Chi sbaglia paga, dovrebbe essere così anche nella giustizia.

Dal blog Desio in Padania un abbraccio ed un plauso ai patrioti padani che in questi anni hanno saputo tenere duro e proseguire a testa alta. Questa è una  sana lezione di indipendentismo, l'obiettivo che continuiamo a proseguire indomi. SECESSIONE!

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