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Profughi, Gran Premio e autonomia: Maroni striglia Roma

Roberto "Bobo" Maroni durante il comizio alla festa di Arcore



Arcore. Dalla visita alle cucine alla cena con i militanti, dal palco per il comizio fino al caffè di mezzanotte. E' durato ben più delle attese il tour del governatore della Lombardia (sembra gradire molto la definizione di "presidente dei lombardi") Roberto Maroni alla ventesima edizione della festa della Lega Nord di Arcore. L'evento organizzato dalla Circoscrizione Molgora con la collaborazione di tutta la segreteria brianzola è partito ieri e avrà il suo clou il 4 agosto con l'arrivo di Matteo Salvini (qui il programma completo della festa). Maroni dopo le foto di rito con i sostenitori e la visita alle cucine e al self service gestito dai militanti, si è concesso birra media e salamella con i militanti. Con lui anche Silvia Sardone, giovane rottamatrice di Forza Italia. Dopo aver incontrato anche i rappresentanti di Agrate Sicura (Rosario Mancino ed Enzo Ornaghi) e parlato dell'hub per profughi presente sul territorio, Maroni è salito sul palco verso le 22. T-shirt con la scritta Lombardia sotto la giacca, il governatore lombardo ha fatto un intervento molto duro contro il Governo Renzi, attaccando il primo luogo la gestione dei profughi ("secondo i trattati questi sono clandestini", ha rimarcato), che ha riversato anche in Brianza, senza alcuna strategia oltre 530 cittadini africani: 50 nella sede della Protezione civile provinciale ad Agrate, oltre un centinaio negli hub di Monza e Limbiate, 20 in una villa privata da 500 metri quadrati a Correzzana, 7 a Besana, e poi ancora a Lesmo, Vimercate, Carnate e in molti dei 55 Comuni brianzoli. Inevitabile il passaggio sul Gran Premio: "Il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, era pronto a cedere sull'alternanza con Imola, una follia - ha attaccato Maroni, affiancato dall'onorevole Marco Rondini, dal segretario provinciale Alberto Rivolta e dal responsabile organizzativo e consigliere provinciale Andrea Villa - Se questo storico appuntamento sarà salvato, il merito sarà solo della Lega e della Lombardia: la Lega ha presentato l'emendamento sulla defiscalizzazione in Parlamento a cui poi si sono accodati altri, la Lombardia è pronta a entrare nel consorzio di gestione con 20 milioni di euro. Il resto sono chiacchiere". Ma il passaggio più politico è stato quello sul referendum per avere più autonomia, già approvato dal Consiglio regionale con tanto di appoggio del Movimento 5 Stelle: "Dei 100 euro di tasse versate dai lombardi ne restano qui a malapena 68, che usiamo in parte per mantenere tutto il Paese - ha evidenziato Maroni - In Sicilia invece ne tornano 120: c'è qualcosa che non va, visto che non esiste regione più speciale della Lombardia. Il referendum si farà, e quando milioni di lombardi faranno capire a Renzi che non ne possiamo più, o ci sarà data più autonomia, o la Lombardia se ne andrà da sola". Partono le note del Va' Pensiero, qualcuno da pubblico urla verso il palco: "Indipendenza!".
www.concorezzo.org 

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