Passa ai contenuti principali

Expo 2015, sedi di rappresentanza. Desio fuori dai giochi

Desio avrebbe potuto avere un ruolo non marginale in occasione di Expo 2015. Villa Tittoni, uno dei luoghi più prestigiosi della nostra città e di tutta la Brianza, era stata selezionata dal Comitato organizzatore come una delle location più adatte per ospitare una delegazione straniera, si parlava di paesi europei o arabi, in arrivo nel 2015, che avrebbe potuto avere la propria sede di rappresentanza per tutta la durata della manifestazione proprio a Desio.

Villa Tittoni: avrebbe dovuto essere sede di delegazioni estere

Abbiamo ufficialmente candidato Desio e la Villa come sede di rappresentanza per una delegazione straniera – aveva detto il sindaco Roberto Corti durante una conferenza stampa tenuta circa un anno fa -. Ci sono delegazioni che hanno interesse ad avere un luogo stabile, non in via esclusiva, anche per le fasi preparatorie all’evento, che possa essere facilmente collegabile con Expo e dare possibilità ricettive. Noi siamo in una short list di ville gentilizie dell’area. Per il nostro territorio, ci sarebbero ricadute importanti sul fronte alloggi, alberghi, ristoranti, viabilità, trasporti”.

Missione fallita. A distanza di tempo e a ridosso dall'inizio di Expo, sembra che di questo progetto si siano perse completamente le tracce. Per i desiani avrebbe dovuto essere un orgoglio "perchè Expo in Europa per 20 anni arriverà solo in Italia. Tra l’altro, i temi sono molto interessanti, fame nel mondo, agricoltura, acqua. E poi c’è la questione delle relazioni economiche che si giocheranno sui territori: questa partnership renderebbe più ricca, in tutti i sensi, la nostra comunità": così commentava l'assessore Daniele Cassanmagnago, le cui dimissioni si vocifera siano di imminente arrivo sul tavolo del sindaco. Tra le motivazioni del suo abbandono, potrebbe esserci anche questo fallimento raggiunto.

Ad oggi del progetto di diventare sede di rappresentanza per Expo non si sa più nulla, come ha ammesso lo stesso sindaco. Il progetto, tra l'altro, non è mai stato sottoposto in consiglio comunale, per cui tutti ne sono all'oscuro. Non si conoscono i contenuti e nemmeno i dettagli.

La Lega Nord, nel marzo dello scorso anno, aveva portato la questione in consiglio comunale proponendo una serie di iniziative all'amministrazione, che sono state puntualmente inascoltate. Ed oggi, il risultato, è che Desio si è lasciata scappare un'occasione importante. Mentre Lissone si è aggregata ad altri comuni sul tema del mobile, Lentate sul Seveso ha programmato, con tutti i comuni che si sviluppano lungo la statale che porta a Como, un itinerario chiamato "la via della seta" e Vimercate, tanto per citare tre comuni brianzoli, punta sul suo mercato che è uno dei più antichi d'Europa.
La nostra città, in vista di Expo, si limita al Parco delle culture ed alla rete di "Ville aperte", finanziata da Regione Lombardia, che sono iniziative già consolidate da tempo e perde una grossa opportunità per la quale era stata selezionata. Evidentemente, la responsabilità da imputare ad un'amministrazione non all'altezza di gestire un evento di così grande importanza, tanto da lasciarselo sfuggire. 

"Nemmeno la nostra richiesta di valorizzare la figura storica e religiosa del Papa desiano PIO XI è stata accolta. Expo 2015 è un treno da prendere....bisognava però andare a prendere il biglietto. A palazzo, sindaco e  giunta, hanno preferito fare altro e perdere l'occasione più importante. L?unico evento che Desio avrà di contorno ad Expo, sarà finanziato da Regione Lombardia. Come sempre, questa amministrazione è al traino...". Così ha commentato Stelio Pozzi, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale.


Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.