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Inceneritore di Desio: per i sindaci da ampliare, per la regione da chiudere

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato una risoluzione per la dismissione degli inceneritori più inquinanti. Tra questi, c'è anche quello di Desio: è al primo posto in tutta la regione per emissioni di polveri sottili.

Lo scorso 3 dicembre è stato approvato all'unanimità dal consiglio regionale una risoluzione che prevede la dismissione di alcuni inceneritori lombardi considerati non più necessari, considerata l'effettiva produzione di rifiuti urbani da smaltire effettivamente minore rispetto alla capacità degli impianti ad oggi in funzione. La risoluzione si estende anche alle concessioni di nuove autorizzazioni e agli ampliamenti degli attuali impianti di incenerimento, come ad esempio quello di Desio.

In Regione Lombardia la percentuale di raccolta differenziata è in costante e continuo aumento, di conseguenza -logicamente- si sta registrando un progressivo calo della produzione di rifiuto solido urbano. Questi due fattori sono stati più che sufficienti per approvare un’azione graduale di dismissione degli impianti e quello desiano rientra nella casistica degli inceneritori da dismettere.

Dopo l’approvazione del nuovo piano industriale di Bea, con il voto favorevole dei sindaci dei comuni di Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Limbiate, Meda, Nova Milanese, Seregno e Solaro (tutti appartenenti al centrosinistra), questo provvedimento procede in direzione opposta, cioè pone le condizioni per dare il via libera alla dismissione dell'impianto. Probabilmente i sindaci che hanno voluto ed approvato l'ampliamento dell'inceneritore di Desio, non hanno voluto considerare questa realtà oggettiva aprendo una questione politica di rilevante importanza all'interno del centrosinistra: i sindaci sono a favore dell'ampliamento dell'inceneritore di Desio, mentre i loro colleghi di area presenti in regione hanno votato un documento che di fatto blocca questa possibilità.

Nel documento approvato in Consiglio si fa riferimento al Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) della Lombardia in cui è specificato che la capacità totale di incenerimento degli impianti lombardi nel 2011 è stata pari a 2.521.600 tonnellate annue, con una previsione al 2020 di circa 1.112.361 tonnellate annue. Una diminuzione di oltre il 50% della raccolta del rifiuto solido contro una sovracapacità impiantistica, sempre al 2020, di 1.298.003 tonnellate annue.

A questo punto spetta solo alla Giunta Regionale stabilire tempi e modalità di attuazione del piano di dismissione appena approvato. I criteri per individuare gli impianti da disattivare progressivamente sono contenuti all’interno del documento in questione, che favoriscono la chiusura degli impianti meno efficienti sotto il profilo ambientale, in coerenza con le direttive europee in materia di rifiuti, risparmio energetico e protezione dell’ambiente.


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