Passa ai contenuti principali

Giunta in tour, polemiche in città: "Si fanno propaganda intanto qui i problemi restano irrisolti"

Ieri a Piacenza, il mese scorso a Como, in novembre a Parma. E ancora, nel recente passato, Milano, Torino e svariate altre città lungo la penisola. Una giunta in tour, quella di Desio, da quando è stata eletta, un paio di anni fa. Un viaggio a tappe per lo stivale, a fare da "docenti" in tema di buone pratiche su: promozione della legalità e contrasto alle mafie; tutela del territorio contro il cemento; lotta al gioco d'azzardo.

Tre argomenti per i quali l'amministrazione di centrosinistra ha indubbiamente fatto molto, seppur con obiettivi non sempre raggiunti in pieno, rispettivamente con varie azioni per combattere la 'ndrangheta; una variante "verde" al vecchio Piano di governo del territorio e una serie di ordinanze e manifesti contro l'abuso di videopoker e slot.

Roberto Corti, sindaco di Desio

Tutto bello e positivo - con in prima fila il sindaco Roberto Corti, il vice Lucrezia Ricchiuti e l'assessore al territorio Daniele Cassanmagnago  -se non fosse che qualcuno in città stroce il naso, da tempo.
"Il sindaco è a Piacenza per un convegno sulle "buone pratiche", con l'assessore Cassanmagnago - sbotta Andrea Villa, consigliere comunale leghista -. Intanto delle "buone pratiche" nella nostra città se ne sente solo parlare. Qui si pensa ad aumentare le imposte comunali e farsi propaganda partecipando a questi incontri, ma la realtà è che gli abusi edilizi per cui si stracciavano le vesti quando erano all'opposizione sono ancora al loro posto. Le "buone pratiche" di questa amministrazione hanno portato al malumore dei cittadini di piazza Giotto alle prese con il problema rifiuti e di buona parte delle periferie, che fatta eccezione per alcune "preferite", sono completamente dimenticate. Le "buone pratiche" del sindaco Corti sono riuscite a creare malumore tra i dipendenti comunali insoddisfatti di come la sinistra sta gestendo la macchina organizzativa. Le buone pratiche del sindaco di Desio hanno permesso che a sei mesi dall'elezione della senatrice Ricchiuti non sia stato nominato un nuovo vicesindaco per la litigiosità interna alla maggioranza, che il bando per l'affidamento dei parcheggi e la creazione di un posteggio custodito per le biciclette in stazione sia andato deserto, che il trasferimento al PTB del Consorzio Desio Brianza diventi un pasticcio, che Desio continui ad essere invasa dagli zingari. E aspettiamo di vedere il nuovo PGT... Spero che almeno le spese di viaggio dei tour non siano a spese della collettività". Di ritorno dall'ennesima docenza si attende la replica del sindaco.

Articolo di Alessandro Crisafulli - "Il Giorno", mercoledì 9 ottobre 2013

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.