Passa ai contenuti principali

Un occhio alla città: corso Italia, il futuro della vecchia casa di riposo "Gavazzi"

Grazie all’apporto politico determinante dalla Lega Nord, che ormai da anni se ne occupa fra mille difficoltà, il 2013 porterà all’avvio del progetto di rinascita dell’edificio di corso Italia 61 che già ospitava la vecchia Casa di Riposo per anziani: struttura assistenziale storica della nostra comunità, ormai chiusa dal 2007 ed oggetto nel 2009 di un bando diProject Financing che prevedeva la ristrutturazione e la gestione all’aggiudicatario dell’intero complesso, gara naufragata per mancanza di autorizzazioni da parte della Regione Lombardia.

La casa di riposo di corso Italia
Recentemente l’ASP “Pio e Ninetta Gavazzi”, si sta attivando nel dare una destinazione socio-assistenziale all’edificio di corso Italia stabilendo quali servizi collocare nell’immobile in previsione di un prossimo nuovo bando di Project Financing.

In particolare, il nostro movimento ha da sempre posto alcune condizioni sull’assetto dell’edificio di corso Italia, ritenendo che la struttura possa anche essere demolita ma ricostruita mantenendo l’attuale linea di facciata, all’interno della quale collocare ipoteticamente un centro di riabilitazione post-operatoria, strutture di assistenza ai malati di SLA e di patologie terminali, ambulatori specialistici, RSA privata, l’asilo di cui la nostra Città necessita così urgentemente, una farmacia comunale, il centro diurno integrato, e facendone un polo assistenziale di primaria importanza in pieno centro Città…

L’attuale Consiglio d’Amministrazione dell’ASP, si è dimostrato sensibile alle problematiche della popolazione più anziana, ritenendo che la ristrutturazione dell’immobile di corso Italia sia una priorità per l’intera Città, facendo propri i nostri indirizzi sulla destinazione dell’edifico storico, impegnandosi ad elaborare un piano industriale da sottoporre agli imprenditori del settore.

È necessario però rammentare che le fasi per rendere operativa la struttura, non sono di semplice attuazione e richiedono tempi lunghi. Il CdA dell’ASP -cosciente di ciò- si sta muovendo con la massima attenzione e celerità, al fine di conseguire l’obiettivo di realizzare un’efficiente “Città della Sanità” nel più breve tempo possibile.

Su questi argomenti -invece- il Sindaco Corti e la sua Amministrazione non hanno mai, in questi 20 mesi, preso la ben che minima posizione.

Vigileremo perché gli obiettivi che abbiamo illustrato, e che potrebbero portare alla rinascita dell’edifico storico della casa di riposo, che verte in uno stato di quasi abbandono, possano concretizzarsi nel più breve tempo possibile.

Lega Nord - sezione di Desio




Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.