Passa ai contenuti principali

Elezioni - Delusione nella neorossa Desio. Le urne resuscitano il Pdl

DELUSIONE FORTE, a Desio, in casa Pd. Nonostante il buon risultato in città – oltre il 24% alla Camera e il 26% al Senato, in crescita rispetto al 21,4% delle comunali 2011 – è chiara l’amarezza per un’occasione persa, «l’abbiamo buttata via - dice il sindaco Roberto Corti, che ha lavorato fianco a fianco col vice Lucrezia Ricchiuti nella campagna elettorale -, evidentemente il partito non ha saputo leggere la pancia del paese. L’Italia aveva bisogno di un elettroschok positivo, invece l’ha avuto, negativo...».

Il primo cittadino non manca di sottolineare i risultati di due personaggi-partito come Berlusconi e Grillo: «Il vincitore delle elezioni è Berlusconi - dice - non il centrodestra: tutto dipende da lui ed è lui che ha fatto la differenza. Il Pdl di Desio sarà contento ma in consiglio comunale non ci sono più, mi auguro che tornino». Meno sorprendente, per Corti, il boom del Movimento 5 Stelle, «si sapeva che avrebbe fatto bene; tra l’altro non è un voto solo di protesta ma anche di proposta: adesso avranno una responsabilità di governo, qualunque sarà l’assetto definitivo, e dovranno dimostrare di saperla reggere».

L’EXPLOIT DEI «GRILLINI» (quasi 21% al Senato e oltre il 23 alla Camera, a una manciata di voti dal Pd) non esalta troppo Paolo Di Carlo, storico esponente del movimento a Desio nonché capogruppo in consiglio comunale. Perchè da un lato il dato così positivo era nei pronostici, dall’altro contribuisce in qualche modo a destabilizzare lo scenario complessivo del Paese: «Una base del 20% ce la aspettavamo - dice -, perchè c’è davvero tanta voglia della gente di cambiare le cose, di riportare la politica al servizio dei cittadini, di ricollegare le istituzioni con il territorio. Non è un miracolo, è una rivoluzione pacifica e democratica che prosegue ormai da diversi anni». E che ha eroso consensi a entrambi i maggiori schieramenti, creando una certa instabilità, «infatti mi interessa adesso capire cosa succederà per il Paese nei prossimi mesi - aggiunge di Carlo, quando i dati non sono ancora definitivi -, non nascondo un po’ di preoccupazione».
Euforia totale in casa Pdl (22% al Senato e 21,8% alla Camera), per un risultato anch’esso sorprendente, «siamo partiti con il 12% e siamo arrivati a guadagnare 10 punti - sottolinea Michele Vitale, referente dei berlusconiani in città -: mentre tutti i partiti perdono, Lega compresa, a favore di Grillo, il Pdl tiene. Significa che è un voto fidelizzato e consolidato sul nostro territorio: dopo due anni in cui ce ne hanno dette di tutti i colori, è la nostra rivincita». E l’esponente del centrodestra vede quindi strada spianata anche per le Regionali, «lì vinciamo di sicuro». Perde in maniera sensibile il Carroccio, che si ferma al 12,6% al Senato e l’11,5% alla Camera (alle Politiche 2008 era intorno al 20%, mentre alle comunali 2011 al 17%), ma Andrea Villa, consigliere comunale e uno dei cardini lumbard in città, vede il bicchiere mezzo pieno, «temevo molto peggio dopo tutto quanto successo - spiega - invece abbiamo mantenuto una certa forza. Di certo, come centrodestra siamo avanti sia a Desio che in Lombardia e chi pensava di stravincere ovunque, cioè il Pd, ha già lo sguardo basso...».

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.