Passa ai contenuti principali

Desio, dal "corvo" palate di fango sulla sinistra. A Palazzo si trema. In esclusiva le tre lettere

Sotto accusa il trattamento riservato ad alcune associazioni e gli stanziamenti economici dei mesi passati. Tre lettere anonime con retroscena inediti recapitata ad alcuni consiglieri di opposizione. In esclusiva su "Desio in Padania" i testi integrali delle missive, recapitate anche al consigliere comunale Andrea Villa.

Dal comune, il sindaco Roberto Corti non ci sta e replica alle accuse: "Chi scrive una lettera anonima, adotta un metodo che per sua natura è mafioso", ma le polemiche continuano e le "associazioni indignate" rilanciano: "Sindaco, ci risponda solo se abbiamo mentito o qualcosa non è esatto". Sottto accusa la gestione dell'organizzazione delle iniziative e degli eventi del comune, che secondo l'assessore Paolo Smorta sono a costo zero, nonchè l'assegnazione degli spazi alle associazioni. Ma gli indignati spulciano determine, costi e parentele che evidentemente ci sono. Perchè queste associazioni vogliono nascondersi dietro l'anonimato?  Vogliamo parlare con voi.

Ecco le lettere:
- Lettera numero 1 (8 novembre 2012)
- Lettera numero 2 (14 novembre 2012)
- Lettera numero 3 (22 novembre 2012)


Da "L'esagono" di lunedì 12 novembre 2012
Scrive il "corvo" sotto il nome di "Associazioni indignate", racconta dettagli, fa nomi e cognomi, svela retroscena che portano a galla presunte disparità di trattamento verso le associazioni da parte dell'attuale amministrazione. Un'accusa sufficiente per far tremare Palazzo e scatenare la caccia alle determine menzionate alla ricerca dei "fantasmi" scritti da mano anonima. Fango o denuncia, il tempo lo dirà.
Nel frattempo la politica ha trovato di che divertirsi dopo la noia dell'ultimo semestre. Una paginetta formato A4 battuta a computer in un italiano qualche volta sgangherato, arrivata giovedì notte o forse venerdì mattina nella cassetta delle lettere di cinque consiglieri di opposizione. Direttamente a casa, forse per essere certi che il documento non andasse perso fra i meandri della burocrazia o non finisse sotto gli occhi di altri. Fra le mani se la sono ritrovata il capogruppo di 5 stelle, Paolo Di Carlo, del PdL, Vincenzo Bella, dell'UDC, Tiziano Garbo, oltre al leghista Andrea Villa e a Sergio Pozzoli di Desio 2000. Per conoscenza, recita l'intestazione, il documento dovrebbe essere giunto anche sulla scrivania di Massimo Gatti, dirigente Area Servizi Educativi, Sportivi e Sociali.

La lettera arrivata ai consiglieri è anonima


Un testo nel quale, a vario titolo, sono coinvolti un assessore (Paolo Smorta), ne è citato un altro (Cristina Redi). si fa riferimento ad un sostanzioso giro di palanche (30mila euro) e ad un "fatto alquanto insolito che sta accadendo nel settore Cultura e Grandi Eventi".
"In quegli assessorati collabora da tempo l'associazione 'Atto permettendo' di Amalia De Marco - scrivono le "Associazioni indignate" - non è un'associazione di Desio ma di Seregno, alla quale però l'Amministrazione sta assegnando una sede". Locali, riferisce la mano anonima, che verrebbero gestiti con un'altra associazione. "Fin qui 'forse' potrebbe essere tutto legittimo, se non fosse che l'incongruenza sta nel fatto che i commercianti si servono dell'Agenzia Redeau Eventi della sig. Amalia De Marco, agenzia che fornisce spettacoli ed eventi a scopo di lucro. Quindi la sede che le sarà assegnata non sarà solo la sede di un'associazione culturale, ma bensì la sede dei suoi affari ed interessi. Come è possibile che le due cose possano convivere?". Domanda con postilla a latere: "Precisiamo che ci sono associazioni che da anni stanno cercando una sede, regolarmente iscritte all'Albo delle Associazioni, che da anni operano a Desio". La Atto permettendo, secondo quanto risposto da un funzionario, avrebbe risposto che "l'associazione si sta iscrivendo all'Albo delle Associazioni e si sta trasferendo a Desio. Sì, ma fino ad oggi 'sta' a Seregno".

Invidie, gelosie o verità, presto per dirlo. Nel calderone finisce anche Paolo Smorta "che dice e dichiara che la sig.ra De Marco è il suo braccio destro e presta la sua opera gratuitamente". E qui si scatena il lato economico. Quello che tocca da vicino le tasche dei contribuenti.

La lettera versione integrale

"Siamo andati a spulciare le determine degli assessorati a partire dallo scorso anno 2011, e con meraviglia è emerso che la sig.ra De Marco ha collaborato ogni mese con l'amministrazione, e non gratuitamente ma ben pagata. Fra festa patronale, cineforum, mostre, agrifesta, rassegna delle donne, DesiOne, incontri su Pirandello, Ville aperte e Un mondo di idee, il computo sarebbe di 30mila euro, "lo stipendio di due anni di lavoro di un operaio. E alcune iniziative sono state riproposte più volte in un anno, alle altre Associaizoni viene risposto che non ci sono soldi e non è possibile riproporre altri spettacoli già messi in scena negli anni precedenti".
"Crediamo quindi che qualcosa non funzioni - termina la lettera - come mai questa giunta che si dichiara imparziale ed equa, si comporta anche peggio della precedente chiamata in più occasioni dall'assessore Smorta e dall'assessore Redi (col termine di, ndr) mafiosa? Dove sta la differenza?

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.