Passa ai contenuti principali

Prima Desio, prima il Nord! Successo della raccolta firme anche in città, tanti ai gazebo

Tante le firme raccolte. La gazebata della Lega Nord, che ha visto organizzare otto postazioni anche a Desio, si è conclusa con un successo annunciato.


I desiani hanno risposto positivamente all'appello e non hanno volouto sottrarsi dal sostenere le iniziative per mantenere in Lombardia il 75% delle tasse pagate (al momento ne rimane circa il 30%), contro l'IMU e per ridisegnare l'Unione Europea a misura dei cittadini e non delle banche. I gazebo che hanno registrato la maggior affluenza sono stati quelli di piazza Conciliazione, con la visita di Massimo Zanello nel pomeriggio di sabato. Buon afflusso anche all'ospedale, in piazza don Giussani e a San Giorgio. La postazione di piazza Giovanni XXIII ha avuto la visita dell'onorevole Paolo Grimoldi, di passaggio a Desio nel suo giro dei gazebo brianzoli che ha toccato anche i comuni di Varedo, Limbiate, Cogliate, Ceriano Laghetto, Barlassina e Lentate sul Seveso.
La raccolta firme a San Giorgio
Tra i firmatari, molti non leghisti ed esponenti di liste civiche. Dopo avere sottoscritto le proposte della Lega Nord, un ex iscritto al Partito Democratico ha mostrato la sua vecchia tessera, e dichiarato che dalle prossime elezioni voterà il Carroccio. Ai gazebo non è mancata anche la visita di alcuni politici locali, nessuno die quali ha però firmato per cancellare l'IMU o tenere le tasse dei lombardi in Lombardia. Tiziano Garbo dell'UDC ha chiesto provocatoriamente di firmare "contro" le proposte leghiste. Sergio Mariani della Sinistra per Desio si è fermato in piazza Giovanni XXIII per un saluto.
Raccolta firme in via Mazzini
Molte le persone che hanno colto l'occasione per sfogarsi contro l'attuale giunta di centrosinistra che da oltre un anno governa a Desio. Le critiche più aspre sono state sui temi della sicurezza, della pulizia e della legalità. Ma anche della partecipazione: "Ho partecipato alla riunione sul PGT - ci ha raccontato un cittadino - e per esprimere le mie opinioni mi hanno dato solo un post-it da attaccare su un pannello. Per scriverci sopra, ho avuto un pennarello a punta grossa, di quelli indelelebili. Com'è possibile scrivere qualcosa di concreto ed esprimere un concetto in questa maniera? Oltretutto, la ragazza che raccoglieva i nostri spunti era di una cooperativa e non sapeva nulla di urbanistica. Qui ci prendono in giro".

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.