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Dopo Desio, la Lega stacca la spina in regione. Il cortocircuito si chiama 'ndrangheta


In regione come a Desio. Se la regione Lombardia andrà ad elezioni anticipate, è perchè la Lega Nord "ha detto NO ad un assessore accusato di essere colluso con la 'ndrangheta". Matteo Salvini è deciso mentre pronuncia queste parole davanti a decine di giornalisti subito dopo le dimissioni dei consiglieri regionali. E sul futuro non ha dubbi: "Vinceremo in Regione Lombardia con le nostre forze, la nostra avanzata continua senza sosta".


RICORDI DESIANI La vicenda ricorda alla lunga quanto è successo a Desio. L'infiltrazione della criminalità organizzata che tocca esponenti politici locali, il PdL che nega e ne esce con le ossa rotte. La Lega che chiede segnali di discontinuità, ma questi non arrivano. Ad arrivare è il logoramento di una maggioranza, con le dimissioni della Lega non vuole più restare alleata ad un partito i cui esponenti hanno legami con la criminalità, come testimoniato dalle intercettazioni telefoniche.

SALVINI LANCIA MARONI E' ancora presto per conoscere i nomi dei candidati e delle liste che correranno alle prossime elezioni regionali, ma la Lega Nord ha già le idee chiare sul proprio candidato presidente: "Noi abbiamo il nostro uomo che e' Roberto Maroni, garanzia di buona amministrazione nei fatti, se qualcuno lo vorra' sostenere sara' il benvenuto. Stiamo gia' mettendo giu' la nostra squadra - spiega Salvini - per venire a governare in Lombardia, ancora non sappiamo se ci candideremo da soli o con qualcuno, a deciderlo saranno i lombardi. Noi siamo pronti a votare anche domani". In merito alle discussioni all'interno del Pdl, che dopo lo scandalo lombardo e l'annunciato ritiro di Berlusconi è sempre più frammentato ed allo sbando. Il segretario della Lega Lombarda ha dichiarato che "il Popolo delle liberta' che noi conoscevamo e' cambiato, ora ci sono pezzi di Pdl, ma noi dialoghiamo con le persone per bene a prescindere dal nome del partito".


MAFIA STOP "La Lega - secondo Matteo Salvini - e' garanzia che la mafia qui non mettera' piu' piede". Dopo le rivelazioni dei voti malavitosi che la Lega Nord ha rifiutato a Rho e che sarebbero finiti al PD, anche la sinistra ha perso quella verginità che per anni le ha permesso di puntare il dito contro i suoi avversari. Di casi in cui ad essere coinvolto in vicende torbite sia il PD, ce ne sono diversi. L'ultima in ordine cronologico è quello di Chivasso (link), comune della cintura torinese in cui i voti della 'ndrangheta sarebbero transitati dall'UDC per far vincere il sindaco del Partito Democratico. Anche a Serramazzoni, nel modenese, odore di bruciato in casa PD con l'arresto di un boss in affari con la giunta di sinistra (link).
"La 'Ndrangheta non e' sconfitta, -spiega Salvini - d'ora in poi terremo quattro occhi e quattro orecchie aperti per capire come esordisce la nuova giunta e controlleremo ogni singolo euro nella sanita' e nel sociale. Noi controlleremo bene le nostre liste, ci auguriamo che anche gli altri facciano altrettanto".

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