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Tribunale di Desio, da Regione Lombardia e Senato si apre uno spiraglio.

Il consiglio regionale della Lombardia ha preso posizione contro la chiusura del Tribunale di Desio, bocciando la proposta che arriva dal Governo Monti. Nella seduta di ieri sono state approvate una mozione della Lega Nord ed una del Partito Democratico, che però al Senato - sempre ieri - non ha voluto andare contro la decisione del Governo, evitando di prendere una posizione.
La riorganizzazione degli uffici giudiziari in Lombardia, preparata dal Governo Monti, prevede che vengano soppressi i tribunali di Crema, Voghera e Vigevano, più le 18 sezioni distaccate di Desio, Morbegno, Cantù, Erba, Menaggio, Luino, Gallarate, Saronno, Clusone, Grumello del Monte, Treviglio, Cassano d’Adda, Rho, Legnano, Breno, Salò, Abbiategrasso e Castiglione delle Stiviere, a cui va aggiunta la chiusura di 45 uffici del giudice di Pace.


L'ingresso del Tribunale di Desio


IN REGIONE LOMBARDIA - Durante la seduta del consiglio regionale di ieri, lunedì 31 luglio, sono state approvate due mozioni presentate da Lega Nord (primo firmatario Angelo Ciocca) e Partito Democratico (primo firmatario Giuseppe Villani) con le quali, seppur in forme diverse, si chiede sostanzialmente al Governo di rivedere il piano di riorganizzazione degli uffici giudiziari.
Soddisfatto dell’approvazione dei due documenti il Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), che sulla soppressione degli uffici giudiziari in Lombardia nelle scorse settimane aveva inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Guardasigilli Paola Severino. “Il voto– ha evidenziato Cecchetti – è la dimostrazione che, seppure con forme diverse, le forze politiche sia di maggioranza che di minoranza chiedono al Governo di rivedere una decisione che rischia di danneggiare i territori”.
Fabrizio Cecchetti, presidente del consiglio regionale

Durante la seduta di ieri, racconta il consigliere leghista Angelo Ciocca, "Il Partito Democratico ha chiesto di rinviare una discussione urgente come quella della chiusura dei tribunali lombardi proprio mentre a Roma era in discussione in Commissione Giustizia il provvedimento che ne prevede il taglio, cercando così di togliersi dall'imbarazzo della contraddizione di votare a Milano in modo diverso rispetto a Roma. Rinviare a settembre la discussione del taglio dei tribunali di Lombardia significava chiudere la stalla quando i buoi erano già scappati, ovvero sacrificare i diritti dei cittadini in nome degli imbarazzi politici. La Lega Nord invece ha a cuore questi diritti e lavora nell'ottica del buon senso".

AL SENATO - Con la presa di posizione della Lombardia,  arriva un primo segnale positivo anche da Roma: la Commissione del Senato ha infatti valutato positivamente l'ipotesi di non chiudere il Tribunale di Desio. Lo "schema di revisione degli uffici" votato e approvato dalla commissione prevede, al contrario di quanto stabilito inizialmente, la tutela e la salvaguardia delle sedi di Crema e Vigevano e le sezioni staccate di Desio, Rho, Treviglio e Legnano. Per ora, però, si tratta solo d'indicazioni politiche. La discussione è ancora aperta, ma c'è uno spiraglio di luce
Il parere approvato ieri dalla commissione Giustizia al Senato è arrivato con i voti favorevoli di Lega Nord, PdL, Coesione Nazionale e Api. Assente l'Udc, mentre la posizione ufficiale del PD era quella dell'astensione. Non condividendo la scelta di specificare le sedi di tribunali da salvare - tra cui quella di Desio - il Partito Democratico ha scelto di non esprimersi, provocando una spaccatura al suo interno: il senatore Gerardo D'Ambrosio, ha votato a favore.

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