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La primavera arancione fa la fine di quella araba. Anche a Desio

Dovevano rivoluzionare la politica, ma da Milano a Napoli, da Parma a Palermo i sindaci figli della società civile sono un flop, passando anche per Desio.  Roberto Corti aveva garantito una maggior trasparenza nella gestione della cosa pubblica, salvo poi affidare incarichi in maniera rocambolesca a società legate ai soliti noti, mentre spuntano l'ombra di Massimo Ponzoni e lavori alle cooperative di sinistra.
La promessa di una Desio più verde si è infranta in via De Gasperi, con la messa all'asta di terreni comunali che lasceranno posto a nuove costruzioni edili. E la lotta alla criminalità organizzata? Risolta con qualche convegno, alcune comparsate televisive e un'ordinanza contro le slot-machines, subito ritirata perchè a rischio ricorso.
E poi l'aumento delle tariffe scolastiche, la malagestione nelle manutenzioni di strade, marciapiedi, aree verdi e pulizia, il problema della sicurezza e le questione stipendio. Si è aumentato il proprio durante la scorsa estate poi ha fatto dietro front, dopo essere stato scoperto, per tentare il rimedio a una brutta figura ormai incassata. Su una cosa Roberto Corti è imbattibile: l'insulto all'avversario. Memorabili i vaffa ed altri epiteti poco consoni per un ragazzo tutto casa e chiesa cresciuto in oratorio, attribuiti durante un consiglio comunale ad alcuni esponenti dell'opposizione. Non c'è nulla da dire, il sindaco di Desio è un vero democratico aperto al confronto e al dialogo.

Giuliano Pisapia, eletto sindaco di Milano nel 2011 aveva promesso una città per tutti e a misura d’uomo. Per ora si è fatto bocciare dal Consiglio di Stato per quanto riguarda l’accesso delle auto al centro cittadino. Per esempio, per tappare i buchi di bilancio, ha deciso di dismettere i gioielli di famiglia. E la magistratura ha aperto un’inchiesta. Per esempio, ha deciso - giustamente - che Milano doveva essere più sicura. E anziché parlare con poliziotti e carabinieri ha avviato il dialogo con la comunità musulmana per la costruzione di moschee di quartiere. Poi c'è Luigi De Magistris che aveva promesso di risolvere l'emergenza rifiuti a Napoli in 5 giorni e invece è riuscito a far declassare dalle agenzie di rating la città: spazzatura. Andando più a Sud c'è Leoluca Orlando: a pochi mesi dalla sua quarta rielezione, la sua giunta già perde pezzi: si è dimesso il suo vice. Infine Federico Pizzarotti, primo grillino con la fascia tricolore, tra polemiche e dimissioni ci ha messo 46 giorni per mettere insieme la squadra con la quale governare Parma. Voi vi fidate di questi signori?


Un'immagine dei festeggiamenti a Milano dopo la vittoria
di Pisapia, con Vendola ad esortare l'abbraccio ai fratelli rom

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