Passa ai contenuti principali

Slot-machines: il leghista Villa difende il regolamento e attacca il sindaco Corti

DESIO - «L'ordinanza sugli accattoni è stata un vero flop, quella sulle slot machine verrà revocata: questo modo di amministrare la città è un vero pasticcio».
Il consigliere leghista e vicepresidente del Consiglio comunale Andrea Villa difende la scelta dell'Aula di approvare il Regolamento ma attacca il sindaco Roberto Corti difende la scelta dell'Aula di approvare il Regolamento ma attacca il sindaco Roberto Corti sull'inefficacia della sua ordinanza.
«In Consiglio comunale - ha commentato l'esponente della Lega Nord, segretario provinciale dei Giovani Padani - ho rivolto un'interpellanza al sindaco, con la quale chiedevo lumi sui motivi per i quali nessun commerciante interessato dalla presenza nel suo locale di apparecchi tipo slot machine rispettasse la sua ordinanza.
Ebbene, il sindaco non mi ha mai risposto. Oggi vengo a sapere che disporrà di annullare l'ordinanza e chiederà al Consiglio di sospendere il regolamento approvato. Mi sembra il classico "pasticcio" registrato con la sua ordinanza anti accattonaggio. Risultato? Davanti alla chiesa del Santo Crocifisso domenica veniva utilizzato un bambino per chiedere l'elemosina. Lo sfruttatore era al bar a bere il caffè: nessuno l'ha fermato!»Sul merito però Villa è d'accordo con la Giunta.«Sulla dipendenza da gioco - ha aggiunto il vicepresidente dell'Assise - la Lega è in prima fila. Matteo Salvini ha presentato un'interrogazione al Parlamento europeo sui rischi legati all'eccesso di gioco d'azzardo. Solo con un provvedimento extracomunale il sindaco può intervenire per tutelare i cittadini».Matteo Salvini ha presentato un'interrogazione al Parlamento europeo sui rischi legati all'eccesso di gioco d'azzardo. Solo con un provvedimento extracomunale il sindaco può intervenire per tutelare i cittadini».

Il Giornale di Desio - Martedì 24 aprile 2012

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

Seregno, pisinca gratuita ad agosto per gli under 14. Perchè a Desio no?

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.