Desio sotto assedio. Non è il titolo di un film, ma la cruda realtà. Purtroppo. Abbiamo già parlato qui del boom legato al (presunto, si fa per dire) racket delle elemosina. Dalle pagine de "Il Cittadino", in un articolo intitolato "A Desio scoppia il caso dei pendolari dell’elemosina" si legge che anche gli operatori della solidarietà ipotizzano che la lunga mano della criminalità organizzata gestisca questo triste fenomeno.
Il sindaco Roberto Corti (PD) non ha la minima intenzione di correre ai ripari e cercare di circoscrivere il fenomeno con un'ordinanza o dando precise indicazioni alla Polizia Locale. Preferisce, al contrario, fare finta di niente e girarsi dall'altra parte. Intanto Desio è invasa. Guardate queste immagini.
In alcuni comuni, come Lugano e Pordenone, le amministrazioni hanno dato il via a campagne di sensibilizzazione contro l'accattonaggio, anche in molti comuni della Brianza, a partire da Desio, potrebbe essere utile imitare questa buona pratica. Ieri mattina ho visto una signora che dava una monetina alla solita zingara, se meno persone si comportassero come lei, non avremmo le nostre città prese d'assalto e non assisteremmo a risse fuori dai negozi per accaparrarsi il miglior posto. La monetina data è un aiuto effimero e non reale, che spesso anziché aiutare chi è in difficoltà alimenta il racket delle elemosina, gestito da gruppi criminali che sfruttano persone in difficoltà alimentando una guerra fra povero e tradendo la buona fede di chi pensa di compiere una buona azione.