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L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro? La Padania lo sarebbe per davvero



"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". No, non ci siamo ammattiti improvvisamente. E' effettivamente strano che un blog chiamato "Desio in Padania" inizi un proprio post con la citazione del primo articolo della costituzione italiana. Ancora più strano, tuttavia, è che tra riforme e pseudo riforme, nessuno abbia ancora pensato di riformare questo articolo di quella che per definizione è - o dovrebbe essere secondo alcuni -  la Costituzione più bella del mondo. La disoccupazione oggi sta raggiungendo livelli mai visti prima d'ora, soprattutto a livello giovanile. Possono propinarci tutti i dati che vogliono, farci digerire tutti i jobs act possibili e immaginabili, ma il risultato non cambia. Non cambia in Italia e nemmeno in Lombardia, in Brianza e Desio, che alle leggi italiote devono ancora purtroppo sottostare.

Altro che gabbie salariali e stipendi proporzionati al costo della vita, che a Desio non è come in un altro comune delle stesse dimensioni ma a latitudini più meridionali. Oggi trovare lavoro è come vincere un terno al lotto. E basta con la storia di chi certi lavori non li vuole fare. Tra lauree, tirocini e praticantati, chi termina l'università inizia a lavorare, se va bene, all'alba dei trent'anni. Magari sottopagato. Chi sceglie di fermarsi al diploma di maturità, invece, deve fare i conti con contratti a tempo determinato, ritenute d'acconto ed apprendistati. Il tutto, con stipendi che fanno concorrenza con la mancia della nonna. Con queste premesse, un mutuo ed una famiglia sono un'impresa assai ardua.

Oggi il lavoro è rispondere ad un call center, sempre che non sia stato spostato nell'est Europa. Oggi il lavoro è un contratto a tempo in un'azienda che ti lascia a casa alla viglia delle feste per non pagarti le ferie e poi riassumerti - sempre a contratto - per ancora un mese o due. Oggi i lavori sono alle casse di centri commerciali aperti 365 giorni l'anno, tra poco anche 24 ore su 24. E poi ci sono i casi come quelli della K-flex di Roncello, grande azienda che dopo avere ricevuto aiuti di stato decide di delocalizzare al'estero lasciando a casa i propri dipendenti.

Per non parlare dei lavoratori autonomi e di chi vuole fare impresa: una giungla di tasse e burocrazia che ti soffocano portandoti all'evasione forzata.Sì, l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Sul lavoro che non c'è, sul lavoro che si fa scappare e sul lavoro che non si crea.

La Lombardia è terra operosa, nata e vissuta a suon di lavoro dei lombardi di origine e dei lombardi d'adozione. La Brianza è il motore di Lombardia. Non moriamo di questa Italia. Si può cambiare con le energie sane che ancora ci sono, da Nord a Sud, ma soprattutto con l'AUTONOMIA per la LOMBARDIA.

Buon primo maggio a chi ha un lavoro sudato da tenersi stretto, ma anche e soprattutto a chi non ce l'ha, con l'augurio di poterlo trovare al più presto.


PS: l'articolo 1 parla di lavoro e democrazia. Di quest'ultima, anch'essa ormai purtroppo estremamente malandata, abbiamo voluto di proposito tralasciare considerazioni.

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