Sembrerebbe che ormai siano proprio ai ferri corti, è davvero il caso di dirlo. Le schermaglie erano in atto già da un po' di tempo, è risaputo. Fin dal 2014, quando l'allora segretario del PD, Giorgio Gerosa, aveva chiesto le dimissioni di Lucrezia Ricchiuti dalle colonne del Giornale di Desio. Altro che dimissioni, non solo la Senatrice è rimasta salda al suo posto ma è anche riuscita ad infilare la sorella Marialuisa nella lista del PD alle ultime elezioni comunali di Desio, facendola eleggere. Una scelta vista come un'imposizione dall'alto, con la volontà da parte della Senatrice di tenere uno zampino in consiglio comunale. Poi il caso mansarda, un boccone amaro che non è ancora stato del tutto ingoiato in casa PD, nonostante le camionate di digestivi fatti recapitare alla Casa del Popolo.
Il battibecco tra lei ed il consigliere Alessio Alberti, finito sui social e sui giornali la scorsa estate con uno scambio di accuse al vetriolo a suon di post e dichiarazioni stampa, sintomo di un malessere diffuso all'interno del partito, è ancora un fresco ricordo. La nomina degli assessori dopo la vittoria alle elezioni comunali ha lasciato parecchi strascichi all'interno dei Democratici, che si sono rivelati nuovamente nella campagna referendaria dello scorso inverno. Sindaco, segretario, ex segretario e la maggior parte degli assessori e del gruppo consiliare a sostenere le ragioni del SI, la Senatrice ed alcuni suoi fedelissimi a fare campagna per il NO insieme alla Sinistra per Desio. Le dichiarazioni post referendarie con lo scontro Roberto Corti - Lucrezia Ricchiuti, finito sulle pagine di giornale, hanno sancito l'irreversibilità della spaccatura.
Lucrezia Ricchiuti è uscita dal PD ed è tra i fondatori del DP. Roberto Corti invece resta nel PD. Vedremo le conseguenze che ci saranno in consiglio comunale: la sorella Marialuisa è data in libera uscita, verso il gruppo della Sinistra per Desio o restando come indipendente nella coalizione di centrosinistra. Una spina in più per Corti. I rapporti all'interno della maggioranza son già fragili, così come all'interno del PD stesso. Se la Ricchiuti dovesse entrare nella Sinistra per Desio, il gruppo passerebbe da uno a due consiglieri diventando alla pari con i centristi di Desio Viva. La tenuta della giunta non sembra essere in pericolo: gli scranni del consiglio comunale, nonostante litigi e battibecchi, sono comodi per tutti.