Il taglio dei ticket in Lombardia? Non s'ha da fare. Il Governo centrale di Roma non ci sta e impugna la legge regionale di Bilancio della Regione Lombardia che, con risorse proprie, aveva deciso di dimezzare il superticket ai cittadini lombardi. In questo modo, esami come Tac e risonanze magnetiche costeranno di nuovo 66 euro, anziché 51. Una vera e propria dichiarazione di guerra dallo stato alla nostra regione.
E la Lega Nord, ovviamente, sale sulle barricate.
"Si tratta di un'ingerenza inaccettabile nella politica amministrativa dell'unica Regione in Italia con i conti a posto, l'unica senza un euro di deficit nel suo sistema sanitario, l'unica a regalare alle casse statali ogni anno 54 miliardi di tasse a fondo perduto dei suoi cittadini e delle sue imprese. Possibile che una Regione che regala 54 miliardi di tasse non possa fare un taglio di 25 milioni, con risorse proprie? Possibile che una Regione che regala 54 miliardi di tasse si veda tagliati 23 milioni di trasferimenti per il trasporto pubblico locale? Basta, l'unica soluzione è l'autonomia per la Lombardia", sbotta Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda.
"E' una decisione incredibile, che la dice lunga sull'autonomia che hanno le Regioni.Prendo atto con amarezza che il governo ha deciso che un milione di lombardi non possono avere la riduzione del ticket decisa dalla Regione e questo ci rafforza nell'idea che dobbiamo avere più autonomia.", annuncia il governatore lombardo Roberto Maroni. “Il Governo targato PD ci impedisce di ridurre i ticket? Vedremo con che faccia si presenteranno alle Regionali i loro rappresentanti al Pirellone. A Roma promettono sempre di ridurre le tasse ma si guardano bene dal farlo, e a noi che lo facciamo cercano di boicottarci”, gli fa eco il Capogruppo del Carroccio al Pirellone Massimiliano Romeo.