Passa ai contenuti principali

Sicurezza, ancora problemi: auto danneggiate e strade al buio



Le cronache degli ultimi giorni raccontano di alcuni residenti a San Giorgio, in via per Seregno e via Briani, che si sono trovati le automobili parcheggiate sotto casa con i vetri in frantumi. Anche nei pressi di piazza Nenni, sempre in questi giorni, è stata segnalata la stessa cosa. La zona tra via Pirandello e via D'Annunzio è stata per qualche sera completamente al buio, con l'illuminazione pubblica ancora una volta fuori uso. E proprio ieri sera, anche in via Vittorio Veneto, un'automobile è stata presa di mira dai vandali che hanno tagliato le gomme tagliate e distrutto gli interni, come ha segnalato una cittadina su Facebook.
Vista la situazione in cui ci troviamo, che il comune di Desio partecipi ad un bando sulla sicurezza non è una nota di merito ma un atto dovuto. L'assessore si vanta di qualcosa che, in un comune normale, si chiamerebbe "ordinaria amministrazione". Ancora una volta potrebbe essere proprio la Regione ad intervenire per permettere un maggior controllo del territorio e delle nuove strumentazioni alla Polizia Locale. Ma questo non basta se la volontà politica dell'amministrazione comunale non sarà quella di ampliare l'organico ed organizzare un vero turno serale permanente. Il terzo turno al momento non c'è e non è ancora chiaro se partirà a maggio o giugno: ad organizzarlo sarà il comune capofila di Muggiò, con cui Desio si è unita insieme a Lissone per garantire il servizio. Un servizio che, tuttavia, fino a due anni fa il comune era in grado di svolgere da solo. Ora invece, senza l'aggregazione con gli altri due comuni, l'amministrazione Corti non è in grado di poterlo garantire. Meglio di niente, ma con una pattuglia che gira sui tre comuni con agenti che provengono dai tre comandi, la conoscenza del territorio e la tempestività, non possono essere di certo garantite integralmente.

Post popolari in questo blog

«Così ho visto arrivare in Brianza la ’ndrangheta». I ricordi del generale Boscarato

«IN QUEL TEMPO Monza e la Brianza erano afflitti dal fenomeno dei sequestri di persona. La ’ndrangheta stava mettendo le sue radici dopo che negli anni ’70 l’istituto del soggiorno obbligato aveva portato in questo territorio decine di malavitosi provenienti dalla Calabria. In un ambiente ricco come questo fecero salire al Nord i loro compari e si organizzarono». A raccontarlo un testimone d’eccezione: si chiama Sergio Boscarato, ha 76 anni e oggi è generale in congedo dei carabinieri. Fra il 1982 e il 1986, con il grado di tenente colonnello, fu comandante del Gruppo di Monza dei carabinieri.

"L’han giurato, li ho visti in Pontida"

Mezzago, l'ombra della malavita dalla Calabria sulla Stalingrado brianzola

Nemmeno Mezzago è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In quella che per percentuali elettorali si potrebbe definire la "Stalingrado della Brianza, si denota il fallimento della sinistra paladina della lotta all'illegalità.