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Il comune conferma l'appartamento dell'ex carcere ai profughi. Loro coccolati, desiani dimenticati



L'amministrazione comunale di Desio, guidata dal sindaco Roberto Corti (Partito Democratico), non ha perso l'occasione di ribadire il proprio slogan preferito: "Clandestino coccolato, desiano dimenticato". Nonostante in comune ci sia una lunga lista formata da oltre duecentocinquanta famiglie in difficoltà che aspettano una casa, ha rinnovato per altri due anni in comodato d'uso gratuito, la concessione dell'appartamento che si trova nell'ex carcere al Consorzio Comunità Brianza di Monza per la gestione dell'emergenza profughi.
Un'amministrazione guidata da un sindaco leghista, ne siamo sicuri, avrebbe fatto una scelta politica differente, interrompendo la convenzione per l'accoglienza dei profughi e mettendo l'appartamento a disposizione di una delle famiglie desiane che aspettano da tempo.La convenzione, che avrà validità per altri due anni, si legge nella delibera di giunta essere stata rinnovata per permettere "l'accesso ai finanziamenti per i Comuni aderenti" che lo stato mette a disposizione. Subordinare l'accoglienza alla ricezione di un contributo che lo stato ha fissato ad un valore di 500 euro annuale per ogni profugo o presunto tale è un atto di mercimonio umano che ci riporta indietro nella storia: siamo tornati alla tratta degli schiavi.

La Lega Nord, in consiglio comunale e in commissione, ha chiesto più volte quanti siano i profughi ospiti a Desio. Il sindaco aveva risposto che erano 4 o 5, invece a risulta che dovrebbero essere 36. Come mai questa confusione? Di sicuro, sono tutti ragazzotti. Ma non sono donne e bambini che scappano dalla guerra? Da mesi ci si aspettia anche che l'amministrazione intervenga per risolvere alcuni problemi nelle case popolari ma oltre alle solite promesse, i profughi arrivano sempre prima dei desiani. Niente da fare, con questa amministrazione del PD a palazzo proprio non ci sentono, però corrono. E per certe occasioni sono tutti presenti. A volte capita che nelle riunioni di giunta qualche assessore sia assente, ma non in questo caso. Erano tutti presenti. Scelte importanti come questa dovrebbero essere prese dal consiglio comunale, in sedute pubbliche, non in riunioni di giunta strettamente riservate e lontane dai riflettori. Forse hanno paura della reazione dei desiani, che potrebbe essere molto dura.

A Desio ci sono altri appartamenti comunali destinati ai profughi: si trovano sopra la caserma della Polizia Locale, in via Partigiani d'Italia. La Lega Nord nella scorsa primavera aveva protestato contro questa scelta dell'amministrazione, portando in città anche Matteo Salvini. Ne abbiamo parlato qui. Dopo pochi mesi, tuttavia, Corti ha vinto nuovamente le elezioni. "Corti è il sindaco dei profughi, non dei desiani", aveva detto il segretario federale del Carroccio. Corti, anche questa volta, non si è smentito.

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