La scritta fuori dalle scuole Prati |
Se ne sentono ovunque di peggio, questo è fuori da ogni tipo di dubbio. Non è certamente quella scritta a fare la differenza sull'educazione dei bambini, ne siamo sicuri, anche se si trova appena fuori da una scuola. Un bel "fanculo", scritto con una bomboletta da qualcuno che si è divertito a farlo, proprio sulle strisce di attraversamento pedonale in via Dal Verme, proprio quello che si trova davanti alle scuole che comunemente vengono chiamate "di via Prati".
La scritta si trova lì da qualche mese. E' stata una mamma che, nello scorso mese di novembre, lo ha segnalato sul gruppo Facebook "Sei di Desio se...". E la questione, come spesso accade, è arrivata anche tra le stanze del palazzo comunale. Prima con una segnalazione del consigliere comunale Andrea Villa (Lega Nord), che lo scorso 23 novembre ha scritto all'URP.
Qualche giorno dopo, e più precisamente il 15 dicembre, della questione si è parlato anche in consiglio comunale, sempre con il consigliere Villa che ha portato l'attenzione direttamente al sindaco. Non è arrivata nessuna risposta, se non qualche sorriso di ironia. Ma ad oggi, la scritta è ancora al suo posto. Ci domandiamo quindi che senso abbia stimolare continuamente le segnalazioni di situazioni che andrebbero sistemate, se poi non si provvede a farlo.
Certo, a Desio ci sono problemi ben più importanti, dirà qualcuno. Vero, e lo pensiamo anche noi. Ma se non si riesce a sistemare le questioni più piccole, chissà cosa ne sarà di quelle più grosse. Forse, seguiranno proprio l'invito della scritta in questione.
L'ultimo caso del genere è stato di qualche mese fa, con la scritta "Mafia comanda" sul muro del Parco degli Alpini. E' stata cancellata da alcuni militanti della Lega Nord, come raccontato in questo articolo.
L'ultimo caso del genere è stato di qualche mese fa, con la scritta "Mafia comanda" sul muro del Parco degli Alpini. E' stata cancellata da alcuni militanti della Lega Nord, come raccontato in questo articolo.
Articolo "Giornale di Desio" - 24/01/2017 |
Il testo della e-mail inviata all'URP |