Desio presta i suoi agenti di Polizia Locale ad altri comuni e in città ogni giorno ne succede una: è l'operazione insicurezza
Anzichè "prestarli" ad altri comuni, dovrebbe essere Desio a "prendere in prestito" gli agenti della Polizia Locale da altri corpi, visto l'emergenza sicurezza che sta investendo la nostra città. Rafforzare il nostro comando cittadino è un obiettivo che andrebbe perseguito: il personale è sotto organico, ed il numero di agenti in servizio non è in numero sufficiente a garantire la funzionalità che dovrebbe avere una città come la nostra, che conta più di quarantamila abitanti. A Varedo e Carate Brianza si assume, a Cesano Maderno è partito il nucleo per il controllo del territorio. Nella nostra città, invece, nulla di tutto ciò. Anzi, si prestano gli agenti ad altri comuni.
La prima delibera di giunta del 2017, approvata lo scorso 20 gennaio, rinnova la collaborazione fra le
amministrazioni di Desio e Cabiate per il potenziamento del servizio di Polizia Locale di Cabiate. Non di Desio, ma di Cabiate. Niente di male contro questa cittadina della Brianza comasca che si trova a due passi da qui, ma non è la prima volta che Desio concorre a potenziare corpi della Polizia Locale di altri. Lo ha già fatto anche in passato recente, ad esempio con Pescate e Fenegrò. Con questi accordi l'amministrazione autorizza gli agenti che fanno richiesta a prestare servizio lavorativo straordinario presso i comuni con cui è stata stipulata la convenzione. Se comuni come Cabiate, Fenegrò e Pescate riescono a pagare gli straordinari agli agenti di Polizia Locale (prendendoli d
a Desio), perché Desio non fa fare gli straordinari ai propri agenti nel proprio comune? L'assessore alla sicurezza ha detto in consiglio comunale che "Desio non è presa d'assalto da ladri e vandali", ma i fatti la smentiscono, ed avere qualche pattuglia in più per le nostre strade non sarebbe di certo una cattiva idea.
Ogni giorno ne succede una: la devastazione della sala Carlo Levi e l'intrusione in Villa Tittoni, ad esempio, ci fanno capire che qualcosa non funziona nella protezione del nostro patrimonio storico: i sistemi di allarme e sorveglianza ci sono e non funzionano oppure non ci sono proprio? Gli atti vandalici a numerose automobili in diverse zone della città ed i tanti furti nelle abitazioni ci fanno capire che un problema esiste davvero. Se così non fosse non si spiegherebbero nemmeno i pattugliamenti straordinari che i Carabinieri hanno eseguito di recente. E' evidente che a questa amministrazione sia sfuggito il controllo della situazione. Sono stati investiti soldi in videosorveglianza: le telecamere funzionano? A cosa è servito questo se poi non si riesce a risalire ai colpevoli e non arrivano risultati positivi? Anche l'illuminazione precaria è un problema da risolvere: spesso intere zone restano al buio, contribuendo a far percepire un maggiore senso di insicurezza e lasciando campo libero a malintenzionati. Ma sempre in consiglio comunale, alcuni assessori sono riusciti a negare che questo possa influire sulla sicurezza in città. Non è possibile andare avanti in questo modo: occorrono fatti concreti e che l'amministrazione la smetta di minimizzare.